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Grandi maestri in concerto                                                                                                                

  

Omaggio a Robert Schumann

 

SABATO 1 APRILE 2023, ore 18.00
Palazzo Ragazzoni, Sacile (PN)
 
LUCA BRAGA, violino
MATTEO RONCHINI, violoncello
STEFANIA REDAELLI, pianoforte

 


 

ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
6 studi in forma di canone op.56
versione per violino, violoncello e pianoforte di Theodor Kirchner
Nicht zu schnell
Mit innigem Ausdruck
Andantino
Innig
Nicht zu schnell
Adagio
 
 
ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
Frauenliebe und leben op.42
versione per pianoforte solo di Theodor Kirchner
Seit ich ihn gesehen
Er, der Herrlichste von allen
Ich kann' nicht fassen, nicht glauben
Du Ring an meinem Finger
Helft mir, ihr Schwestern
Süsser Freund, du blickest
An meinem Herzen, an meiner Brust
Nun hast du mir den ersten Schmerz getan
 
 
ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
Trio n.2 in fa maggiore
per violino, violoncello e pianoforte, op.80
Sehr lebhaft
Mit innigem Ausdruck. Lebhaft
In massiger Bewegung
Nicht zu rasch

 

LUCA BRAGA, violino
Ha studiato violino presso il Conservatorio G.Verdi di Milano diplomandosi con U.Oliveti nel 1985. Si è perfezionato con F.Cusano e successivamente con Z.Gilels, A.Brussilowski, M.Jokanovich frequentando corsi, seminari o masterclass e ottenendo sempre borse di studio e di merito.Per la musica da camera si è perfezionato con M.Sirbu per il repertorio sonatistico e con F.Rossi per il quartetto d'archi, sempre premiato con borse di studio o riconoscimenti di merito. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali per formazioni cameristiche. Nel 1994 ha vinto il concorso nazionale a cattedre nei conservatori di musica per gli insegnamenti di violino e musica da camera. Attualmente è titolare della cattedra di musica da camera presso il Conservatorio di musica G.Verdi di Milano. E' stato ospite di prestigiose associazioni concertistiche come solista o in formazioni cameristiche in Italia, Austria, Svizzera, Francia,  Spagna, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Germania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Svezia, Finlandia, Africa, Sud America, Cina e Giappone. In duo con Lucia Pittau si è esibito in  molte stagioni concertistiche in Italia e all’estero, registrando  l’opera integrale di G.Martucci e G.Sgambati per violino e pianoforte (ed. Tactus), disco accolto con lusinghiere critiche su riviste specializzate (quattro stelle Musica-luglio 2006) ed altre numerose registrazioni discografiche o radiofoniche. Ha collaborato come violino di spalla con importanti orchestre italiane. Dal 2000 è membro dell’Orchestra da Camera di Mantova, gruppo con il quale ha talvolta ricoperto il ruolo di prima parte. E’ primo violino del quartetto dell’Orchestra da camera di Mantova con il quale svolge intensa attività cameristica e regolare attività concertistica in Italia e all’estero. Recente la tournée in Cina 2012.Nel 2002 stato invitato da Enrico Dindo a far parte dei Solisti di Pavia formazione con cui collabora tutt’ora regolarmente anche come solista, violino di spalla o come prima parte. L’intensa attività cameristica con diverse realtà musicali italiane lo ha visto collaborare con E.Dindo, D.Rossi, L.Ranieri, M.Rogliano, A.Bocini, G.P.Pretto, G.Cassone, P.Bordoni, S.Redaelli. Ha insegnato nei Conservatori di Cagliari, Trento, Sassari  e Vicenza, oltre che presso vari Corsi di Formazione Professionale per Orchestra (Budrio, Imola, Domodossola). E' spesso invitato a far parte della giuria in Concorsi Nazionali di esecuzione musicale per giovani musicisti.

 

MATTEO RONCHINI, violoncello
Ha studiato al Conservatorio "G. Verdi" di Milano, sua città natale, con i Maestri Bruno Vitali e Rocco Filippini diplomandosi con il massimo dei voti. Si è perfezionato con il violoncellista russo David Geringas e all'Accademia d'archi "W.Stauffer" di Cremona con i Maestri Rocco Filippini e Bruno Giuranna. Con il Quartetto d'archi "W.Stauffer" si è esibito nei più importanti centri concertistici italiani tra i quali il Teatro Sistina di Roma, il Teatro Morlacchi di Perugia, La Pergola di Firenze, il Festival Internazionale di Cremona, le Settimane Internazionali di Napoli, per poi essere il primo quartetto italiano ospite in Cina, effettuando concerti a Pechino, Shanghai, registrazioni radiofoniche e tenendo master class al Conservatorio di Shanghai. Corsi di perfezionamento con il Trio di Trieste alla Scuola Internazionale di Duino e all'Accademia Chigiana di Siena ottenendo per entrambi il diploma di merito. Con il Quartetto Ronchini ha suonato in numerosi concerti in Italia e all'estero (Amsterdam, Kiev, Lugano, Milano, Torino, Trieste, Gorizia, Modena, Asolo). Concerti da solista con le orchestre Angelicum, I Pomeriggi Musicali diretta da Daniele Gatti e la United Europe Chamber Orchestra ( UECO ) di Milano, l'Orchestra da camera di Fiesole con Felix Ayo, l'Orchestra "N.Paganini" del Conservatorio di Genova diretta da Piero Bellugi e Karl Martin suonando il Doppio Concerto di J.Brahms e il Triplo Concerto di L.van Beethoven con il violinista Mario Trabucco e il pianista Massimiliano Damerini, l'Orchestra da Camera Italiana con Salvatore Accardo. Ha collaborato in qualità di Primo Violoncello con l'Orchestra d'archi "I Virtuosi italiani", con "I Solisti di Parma", con la UECO di Milano. Invitato dal M° Salvatore Accardo a ricoprire il ruolo di Primo Violoncello, sin dalla nascita dell'Orchestra da Camera Italiana, ha effettuato numerose tournée in Italia e all'estero, incidendo per Fonit Cetra, suonando al Senato della Repubblica per il 50° anniversario della Costituzione Italiana trasmesso dalla RAI e negli anni a seguire. Con il M° Salvatore Accardo si è esibito in un video concerto al Palazzo Reale di Madrid suonando Quartetti di L. Boccherini con il prezioso violoncello Antonio Stradivari del 1696 appartenente al Museo. Vincitore di concorsi a cattedra è docente di violoncello al Conservatorio "G.Verdi" di Milano. Invitato a partecipare al Festival Internazionale dei Conservatori ha tenuto concerti e master classes a Spalato, Monaco di Baviera, San Pietroburgo. Nel 2004 per Genova Capitale della Cultura Europea si è esibito con l'Ensemble Paganini in sedi prestigiose quali l'Auditorium "N.Paganini" di Parma, il Festival di Cervo, il Festival di Camogli, la "Paganiniana" al Teatro Modena di Genova. Con il violinista Mario Trabucco, curatore del violino Guarneri "del Gesù" detto "il Cannone", ha suonato repertorio paganiniano al Palazzo Tursi di Genova. Per il Festival di Camogli ha eseguito l'Integrale delle Sonate e Variazioni di L.van Beethoven per violoncello e pianoforte con la pianista Pinuccia Schicchi. Dal 2005 è il violoncellista del Trio Trabucco. Per il Festival di Arezzo ha tenuto un recital con l'attrice Lucilla Morlacchi. Per il FAI a Villa Balbianello sul lago di Como ha eseguito le tre Suites per cello solo di B. Britten. Su invito dell'Art Music Festival di Lecco ha eseguito, nella prestigiosa Villa Monastero di Varenna, l'Integrale delle Suites di J.S. Bach per violoncello solo. A Moneglia tiene il corso di perfezionamento per violoncello. Il suo violoncello è un Celeste Farotti (Milano, 1913). 

 

STEFANIA REDAELLI, pianoforte
Diplomata con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Milano sotto la guida di Ernesto Esposito, ha studiato anche con Bruno Canino, Murray Perahia, Paolo Borciani (Quartetto Italiano),Dario De Rosa e Norbert Brainin (Quartetto Amadeus). Assistente ai corsi di Salvatore Accardo, Rocco Filippini, Franco Gulli, Yo-Yo Ma, Victor Tretiakov, Lucas Hagen, Asier Polo e Boris Belkin ( accademia Chigiana, fondazione Stauffer Cremona, Garda Lake Music Festival...). Docente di musica da camera al Conservatorio di Vicenza e docente di pianoforte presso l'Accademia di Alto Perfezionamento di Sacile. Ha inciso per Warner, Warner-Fonit Cetra, Dynamic, Brilliant, Stradivarius, Ricordi e Bottega Discantica, in quest'ultimo cd anche in veste di direttore. Come solista si è esibita con le orchestre della RAI di Milano, dei Pomeriggi Musicali e dell'Angelicum di Milano, con l'Orchestra Sinfonica di San Remo e l'Orchestra da Camera di Padova. Ha suonato con musicisti di fama internazionale tra i quali Salvatore Accardo, Mario Brunello, Massimo Quarta, Sergej Krilov, Lucas Hagen, Cecilia Bartoli, Bruno Giuranna, Domenico Nordio, Marco Rizzi, Fabrizio Meloni, Danilo Stagni, Edoardo Zosi, Antony Pay, Rocco Filippini, Alain Meunier, Victor Tretiakov, Sonig Tchakerian, in prestigiosi teatri ed Associazioni come il Teatro alla Scala di Milano, Schauspielhaus di Berlino, il Teatro San Carlo di Napoli, il Regio di Parma, il Ponchielli di Cremona, il Bibiena di Mantova, Il Festival di Stresa, Unione Musicale di Torino, Serate Musicali di Milano, la Biennale di Venezia, Festival MITO, I Concerti di Radio3 (Concerti al Quirinale, Radio3 Suite), alla IUC di Roma, l'Accademia Chigiana di Siena, Wigmore Hall di Londra, Boston Symphony Hall, il Museo Glinka di Mosca, Cemat Resit di Istanbul, l'Università di Singapore..... Suona in duo pianistico con Maria Grazia Bellocchio dal 1980.

 

NOTE DI SALA
Nel 1844 Schumann si trasferì a Dresda portando con sé una pedaliera (del tutto simile a quella di un organo) per il suo pianoforte. Aveva scoperto questo accessorio per la prima volta in Conservatorio, dove era stato introdotto come aiuto per gli studenti di organo. Iniziò quindi con l’occasione a perfezionare le sue abilità contrappuntistiche e nacquero nel 1845 tre serie di brani per pedalpianoforte o organo fra cui i Sei studi in forma di canone op.56. La scrittura di tutti questi brani è decisamente pianistica. Ciò è particolarmente vero nello studio in la bemolle maggiore op.56 n.4: la bruciante intensità della linea melodica, in canone alla quinta, è impostata contro accordi senza fiato, creando una trama che non sarebbe fuori luogo in uno dei suoi Lieder. Una sezione centrale più agitata è seguita da una ripresa della prima sezione armonicamente arricchita.
Frauenliebe und leben, Vita e amore di donna, qui presentato nella versione per pianoforte solo, è un ciclo di otto lieder su otto liriche di Chamisso che descrive l'amore di una donna coronato dal matrimonio e dalla maternità e concluso poi dolorosamente con la morte dell'amato.
Conclude il concerto il Trio n.2 op.80 in cui si respira la volontà di gestire il tessuto musicale con mezzi ormai identificati in toto con la cultura tedesca, come il contrappunto, tentando, però, di dare al tutto il tono dell’universalismo beethoveniano. Ne risultò la rinuncia a quell’estro giovanile che caratterizzava le opere degli anni Trenta dell’Ottocento. Questo non vuol certo significare che tali opere siano meno interessanti di quelle giovanili, ma che vi è diffusa la tendenza alla raffinatezza musicale più che il contrasto tra impulso e malinconia, tipico del giovane Schumann.
Il primo movimento ha un tono popolare nell’andamento di danza ma non nella cantabilità. In essa, infatti, Schumann riversa la sua vena fantastica, per cui i suoi disegni melodici sono sempre sorprendenti. Il secondo movimento sembra rifarsi alla cantabilità operistica in cui l'intrecciarsi dei temi è ricco di una densa espressività. Lo scherzo in terza posizione, dal tempo insolitamente lento per il genere, nasce da una profonda ricerca contrappuntistica e l’idea dello “scherzo” è più nelle combinazioni insolite di ritmo e melodia che non nel brillante andamento che caratterizza, di solito, il genere. L’ultimo movimento è giocoso e vivace, vi predomina il pianoforte e vi fa capolino lo Schumann giovanile con le sue creature tematiche dall’insolito serpeggiare. L’ascesa, la volontà di raggiungere alture emotive insolite, nonché lo sforzo per raggiungerle, spesso mimate dalla musica, sono tutte di Schumann, e qui appaiono in piena chiarezza.