SABATO 19 OTTOBRE 2019, ore 18.00
Teatro Comunale - Polcenigo (PN)
 
 
CLEMENTE ZINGARIELLO, violoncello
DANIELE BONINI, pianoforte
 
 
 
INGRESSO LIBERO
 

 

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SABATO 19 OTTOBRE 2019, ore 20.45
Ex chiesa e convento di San Francesco - Pordenone
 
 
LUCA SIMONCINI, violoncello
DAVIDE FURLANETTO, pianoforte
 
 
 
INGRESSO LIBERO
 
 
SABATO 19 OTTOBRE 2019, ore 20.45
Ex chiesa convento di San Francesco - Pordenone
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 "PHANTASIESTÜCKE" 

 
 
 
LUCA SIMONCINI, violoncello
DAVIDE FURLANETTO, pianoforte
 
  

 

 

PROGRAMMA

 

Robert Schumann (1810-1856)
Phantasiestücke per violoncello e pianoforte, op. 73
Zart und mit Ausdruck
Lebhaft, leicht
Rasch, mit Feuer
 

Gabriel Faurè (1845-1924)
Elegia op.24 per violoncello e pianoforte 
 

Johannes Brahms (1833-1897)
Sonata n.1 in mi minore per violoncello e pianoforte, op. 38
Allegro non troppo
Allegretto quasi Menuetto e Trio
Allegro
 

 

Luca Simoncini, violoncello
Si è diplomato col massimo dei voti, la lode e menzione speciale al Conservatorio A.Boito di Parma, sotto la guida del M° F.Rossi del quale ha seguito anche i Corsi di Musica da camera presso il Conservatorio di Firenze. E’ stato invitato a partecipare ad importanti manifestazioni: Musicanalisi a Venezia unitamente al M° Baldovino, I Seminari di primavera di Trieste ed Asolo tenuti dal M° Menuier e C.Zecchi. Si è esibito in diversi Teatri, tra cui La Scala di Milano, in concerti dedicati all’Arte della Fuga di Bach con i Maestri Borciani, Pegreffi e Poggi (cd Nuova Era 6744/45). Ha collaborato come solista, con I Solisti Veneti, i Nuovi Virtuosi di Roma e i Solisti di Mosca in tournees che hanno spaziato dall’Europa al Giappone. Ha collaborato con numerosi artisti: P.N.Masi, B.Lupo, D.Nordio, M.Quarta, M.Rizzi, S.Pagliani, P.Vernikov, C.Giuffredi e A.Pay, D.Rossi, E.Dindo e M.Brunello nonché con il Quartetto Borodin, con il maestro G.Sinopoli, con l’Orchestra Mozart diretta dal M° C.Abbado e con l’attrice L.Maglietta in uno spettacolo di successo dedicato al compositore R.Schumann. Dal 1980 è docente di violoncello presso il conservatorio F.Venezze di Rovigo. E’ invitato come membro di Commissioni giudicatrici di Concorsi Nazionali e Internazionali di Musica da Camera e Violoncello. Suona su uno strumento del 1737 di Gregorio Antoniazzi appartenuto a Gaspar Cassadò. Dalla fondazione è violoncellista del Nuovo Quartetto Italiano, con il quale si è esibito in tutta Europa, Giappone, Stati Uniti, Unione Sovietica, meritando ampi riconoscimenti. Il Nuovo Quartetto Italiano collabora stabilmente con il tenore J.Carreras. Per le incisioni discografiche ha ricevuto i più alti riconoscimenti della critica specializzata: Stella d’oro, Diapason d’or, Choc du Monde de la Musique, Prestige, Gran Prix du Disque con Claves, Emi, Adda, Nuova Era. Nell’ottobre 2009 per l’etichetta La Bottega Discantica ha registrato l’opera integrale per violoncello e pianoforte di F.Mendelssohn con il pianista A.Carcano.
 
Davide Furlanetto, pianoforte
Davide Furlanetto, nato a Bolzano nel 1975, si diploma presso il conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano con il massimo dei voti sotto la guida di A. Bambace. Consegue nel 2006 il Diploma Accademico di II livello in Musica da Camera presso il Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo con 110 e Lode. Ha seguito corsi di perfezionamento con V. Pavarana, R. Zadra, B. Lupo , M. Mika e P. Masi. Inoltre ha frequentato il corso per maestro sostituto tenuto a Treviso dalla Prof.ssa E. Ferrari e il corso di composizione con G.Pressato. E’ stato premiato in concorsi nazionali e internazionali tra cui il 1° premio ai concorsi di “Pianello di Valtidone”, “Isole Borromee”, “F.Forgione” e “i Giovani per i Giovani” di Ravenna (2003). Affianca all’attività solistica quella di camerista o accompagnatore; ha suonato in complessi cameristici e con importanti musicisti (S. Mead, C.Colombo, A. Travaglini L, Simoncini, R. Malfatto, L.Paccagnella ecc), in varie città italiane, tra cui: Trento, Filarmonica ; Bolzano, Società dei Concerti; Padova, Accademia Galileiana, Auditorium Pollini, Palazzo del Bo’; Brescia, Pomeriggi Musicali; Treviso, Frammenti d’Estate; Stresa, Venezia, Rovigo (Conservatorio), Arquà, Portogruaro, Austria, ecc. Attualmente lavora come pianista collaboratore delle classi di archi e fiati presso i Conservatori “C. Pollini “ di Padova e “F. Venezze” di Rovigo. Ha collaborato con l’Accademia Musicale Ca’ Zenobbio di Treviso con il clarinettista M° F. Meloni (primo clarinetto della Scala), presso i Corsi Estivi di Perfezionamento di Fivizzano ed i Corsi di Perfezionamento di Carloforte. Ha ottenuto inoltre il Diploma al Corso biennale di Acustica ed Accordatura presso il Conservatorio di Rovigo, dove si è successivamente laureato con una tesi sul calcolo delle cordiere; da questo intreresse è nata, tra l’altro, la sua attività di promozione per il restauro del pianoforte Pleyel di proprietà dell’Accademia Galileiana, strumento del quale attualmente segue la manutenzione.
 
L'evento gode del Patrocinio del Comune di Pordenone.
SABATO 19 OTTOBRE 2019, ore 18.00
Teatro Comunale - Polcenigo (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 "SIMMETRIE E CONTRASTI" 

 
 
 
CLEMENTE ZINGARIELLO, violoncello
DANIELE BONINI, pianoforte
 
  

 

PROGRAMMA

 

Franz Joseph Haydn (1932-1809)
Concerto n.1 in do maggiore
per violoncello ed orchestra, Hob:VIIb:1
Moderato
Adagio
Allegro molto
 
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Suite n.3 in do maggiore
per violoncello solo, BWV 1009
Prélude
Allemande
Courante
Sarabande
Bourrée I
Bourrée II
Gigue
 
Niccolò Paganini (1782-1840)
Variazioni sul Mosè di Rossini
 

 

Clemente Zingariello, violoncello
Quindicenne figlio d’arte, mamma violinista e papà tenore, ha intrapreso lo studio del violoncello all’età di nove anni sotto la guida del Maestro Antonio Di Marzio presso il Conservatorio E.R.Duni di Matera. Da subito ha mostrato particolari doti tecniche e musicali che gli hanno consentito di vincere il primo premio e premio speciale nel concorso Musica e Arte “Città di Conversano” 2014. A 10 anni esegue la 1a suite per violoncello solo di J.S. Bach presso la Prefettura di Matera in occasione del concerto per la festa della Repubblica; nello stesso anno suona per l’inaugurazione dell’Anno Accademico del Conservatorio di Matera. Nel 2015 si esibisce in qualità di solista alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini nell’Auditorium Raffaele Gervasio di Matera. Nell'estate 2016 fa parte del gruppo de “I Giovincellos" e dei "100 Cellos" diretti dal Maestro Giovanni Sollima presso il “Ravenna Festival”. Nel 2017 esegue, in qualità di solista, il concerto di Vivaldi in Sol minore con l’orchestra del Conservatorio E.R.Duni di Matera. È primo violoncello dell’orchestra giovanile del suddetto Conservatorio. Sempre nel 2017 primo premio nell’ambito della XVII edizione del Concorso di esecuzione musicale "Rosa Ponselle" di Matera e nel 2018, nell’ambito dello stesso concorso, è vincitore del primo premio assoluto, premio sezione archi, premio della critica, premio del pubblico, premio della stampa e premio “Rosa Ponselle”. Sempre nel 2018 primo premio assoluto al concorso “Domenico Savino” tenutosi a Taranto e primo premio assoluto al concorso “Real Music/Luisi” nell’ambito del concorso “Gewa”. Nell’Anno Accademico 2018/19 esegue con l’orchestra del conservatorio di Matera il concerto di Haydn in Do maggiore per violoncello e orchestra presso le città di Lecce e Matera. Partecipa a numerose Masterclass in violoncello e musica da camera tenute da illustri Maestri quali Helmar Stiehler, Roland Baldini, Alessandro Moccia, Marco Piantoni, esibendosi con gli stessi e ottenendo lodevoli consensi. Attualmente segue corsi di alto perfezionamento con il Maestro Ulrike Hofmann.
 
Daniele Bonini, pianoforte
Nasce a Udine, dove inizia lo studio del pianoforte sotto la guida della Professoressa Kim Wright e del M° Valter Sivilotti. In seguito viene ammesso al Conservatorio “J. Tomadini” di Udine nella classe del M° Claudio Mansutti, dove si diploma con il massimo dei voti. Vincitore di oltre 30 concorsi solistici e cameristici nazionali ed internazionali (di particolare rilevanza il “Luigi Nono” di Torino, lo “Svirél 2015” in Slovenia, il “Grand Prize Virtuoso 2015” di Parigi, il “Rising Stars Grand Prix 2016” di Berlino, il “Lilian Caraian” di Trieste), ha seguito masterclass di esecuzione solistica tenute da Daniel Rivera, Marian Mika, Juris Zvikovs, Riccardo Zadra e Paolo Bordoni. Si è perfezionato nel repertorio cameristico con Bruno Canino, Janis Maleckis, Pei-Shan Lee, Emanuela Piemonti e, presso l’Accademia Chigiana di Siena, con Alexander Lonquich, ottenendo il diploma di merito. Ha inoltre approfondito il repertorio vocale da camera italiano fra ‘800 e ‘900 presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano con docenti di spicco come Guido Salvetti, Luisa Castellani, Erik Battaglia, Daniela Uccello e Stelia Doz. Si è esibito presso numerose sale da concerto, in Italia e all’estero, sia in veste solistica sia in formazione cameristica che con cantanti, tra le quali la “Kammermusiksaal” della Filarmonica di Berlino, il Museo Storico di Francoforte, per il Festival “Gamper Festival of Contemporary Music” negli Stati Uniti, per il Festival “Ticino Musica” in Svizzera e per MITO a Milano e Torino. Presso la sala “Puccini” e la sala “Verdi” del Conservatorio di Milano, il Teatro Verdi di Pordenone, l’Aula Magna del Politecnico di Torino per la XXIII stagione “Polincontri Classica”, per il festival internazionale “Risonanze”, presso il Teatro San Babila, il Teatro Menotti, il Museo del ‘900 e Casa Verdi di Milano, presso il Teatro Concordia ed il Teatro Crocetta di Torino, per la V, VI e VII rassegna concertistica di “Concerti a Palazzo” a Sacile, per i concerti dell’Accademia Chigiana di Siena, per la Società del Quartetto e per la Società Umanitaria di Milano. Collabora stabilmente con il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine come pianista accompagnatore per le classi strumentali e di canto e dal 2018 ricopre lo stesso ruolo presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste. Ha prestato servizio sempre in qualità di pianista accompagnatore presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e “G. Verdi” di Como. È inoltre pianista collaboratore del Concorso Internazionale organizzato dalla Società Umanitaria di Milano e del Premio Nazionale delle Arti. Ha collaborato con artisti di fama internazionale come Enrico Bronzi, Stefano Cerrato, Thomas Carroll, Maja Bogdanovic, Marko Miletic, Adriana Ferreira, Jean-Marie Londeix, Claude Delangle, Valentino Zucchiatti, Johannes Thorell, Daniel Gauthier e Mario Marzi. Nel 2012 è risultato vincitore della borsa di studio “Working With Music 2”, collaborando presso l’Opéra di Lione come pianista accompagnatore e collaboratore all’attività artistica del teatro. Si è specializzato nell’accompagnamento per cantanti lirici sotto la guida di Mirella Freni e Paola Molinari presso l’Accademia CUBEC (Centro Universale del Bel Canto) di Modena. È inoltre stato selezionato come pianista collaboratore per la terza edizione del “Exzellenz-Labor Gesang//Opera” in Germania, per il Bowdoin International Music Festival a Brunswick (Maine), per il Wintergreen Summer Music Festival (Virginia) e per il Miami Music Festival negli Stati Uniti, lavorando con artisti di chiara fama quali Hedwig Fassbender, Arianna Zuckerman, Heather Johnson, Fausto Nardi, René Massis, Umberto Finazzi, Pei-Shan Lee. Ha conseguito il Master in Maestro Collaboratore con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, con il M° Umberto Finazzi ed il M° Luigi Marzola. Parallelamente agli studi musicali, nel 2010 ha conseguito la laurea triennale in Scienze dell’Architettura – curriculum design – presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Udine.
 
L'evento gode del Patrocinio del Comune di Polcenigo.
DOMENICA 20 OTTOBRE 2019, ore 18.00
Teatro Comunale - Dardago (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 "IL TRUMEAU" 

 
 
 
Commedia originale di Gioachino Anastasi
Compagnia teatrale "CORTE DEI MIRACOLI"
Regia: Luca Perti
 
  

"Vi dico che l’altra notte ho chiaramente visto, dal mio terrazzo, un qualcosa che non era né un aereo né un elicottero. E nemmeno un pallone sonda. Andava da est ad ovest, zigzagando velocissimo. Poi si fermava e cambiava improvvisamente direzione..."

 

"Il trumeau" è una divertente commedia inedita scritta da Gioachino Anastasi, rappresentata dalla compagnia teatrale "Corte dei Miracoli" di Conegliano (TV) e diretta dal Luca Perti.


 
 
Corte dei miracoli
"...E' sempre stato il sogno della mia vita: recitare, calcare i più grandi palcoscenici del mondo, viaggiare con la fantasia, per un attimo essere chi non sono...”
Questo è il desiderio di molti, e proprio per dare vita a questo sogno è nata a Conegliano l’associazione teatrale Corte dei miracoli. Un gruppo formato da giovani che ogni settimana si incontrano per recitare, discutere, condividere e soprattutto volare con la fantasia. Nasce dall'idea di Luca Perti e di un piccolo gruppo di amici di Conegliano che, stanchi di schemi e ambienti ormai superati, decidono di unirsi per creare qualcosa di nuovo, aprendosi a chiunque custodisca il sogno del palcoscenico, vincendo discriminazioni, facendo proprio il valore dell'accoglienza e lavorando in prima linea nel sociale con particolare attenzione all'inserimento e alla promozione sociale, intese come forme specifiche di lotta al disagio e all'emarginazione che permettono di vivere una importante esperienza di espressività, affinando strumenti di comunicazione e di espressione della personalità che concretamente permettono di andare …. oltre competenze ed abilità “differenti” …
Sotto la guida di alcune persone che hanno già maturato una certa esperienza nei diversi settori dello spettacolo, il gruppo si cimenta nella messa in scena di spettacoli, spesso opere inedite ed originali, che già durante il primo anno di attività lo ha portato a calcare più volte le scene locali. Le specificità della Corte dei Miracoli sono due: innanzitutto quella di utilizzare tutte le diverse arti sceniche sul palco, dalla recitazione alla danza fino ad esplorare tecniche di messa in scena più moderne; la seconda il far uso del "teatro povero".
"Eliminando gradualmente tutto ciò che è superfluo, scopriamo che il teatro può esistere senza trucco, costumi e scenografie appositi, senza uno spazio scenico separato (il palcoscenico), senza gli effetti di luce e suono, etc. Non può esistere senza la relazione con lo spettatore in una comunione percettiva, diretta. Questa è un'antica verità teoretica, ovviamente. Mette alla prova la nozione di teatro come sintesi di disparate discipline creative; la letteratura, la scultura, la pittura, l'architettura, l'illuminazione, la recitazione..." (Jerzy Grotowski) Un teatro in cui la preoccupazione fondamentale diventa il rapporto dell'attore con il pubblico, non l'allestimento scenico, i costumi, le luci o gli effetti speciali che in quest'ottica diventano soltanto delle trappole non necessarie ai fini del nucleo del messaggio che il teatro deve generare. 'Povero' significa l'eliminazione di tutto ciò che non è necessario e che lascia l'attore 'spogliato' e vulnerabile.
 
L'evento gode del Patrocinio del Comune di Budoia.
GIOVEDI' 24 OTTOBRE 2019, ore 20.45
Teatro Zancanaro - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 "IL CODICE DEL VOLO" 

 
 
 
DAGLI STUDI, I DISEGNI, GLI SCRITTI, GLI APPUNTI DI LEONARDO
Scritto, diretto e interpretato da Flavio Albanese
 
 
  
 
"Quando avrete imparato a volare camminerete sulla terra guardando il cielo perché è lì che siete stati ed è lì che vorrete tornare." (Leonardo da Vinci)

Flavio Albanese, racconta la vita, le peripezie, i miracoli e i segreti del più grande genio dell’umanità, la sua particolarissima personalità, ma soprattutto la sua voglia di conoscere e insegnare.
Perché Leonardo voleva volare? Lo spiega Zoroastro, il suo allievo, il suo giovane di bottega, ovvero l’assistente e suo amico fedele: Tommaso Masini. È proprio lui che ha sperimentato una delle più ardite invenzioni del Maestro: la “macchina per volare”. Gli spettatori conosceranno la storia, l’umanità e sopratutto il modo di pensare di un genio poliedrico e originalissimo che è il simbolo del nostro Rinascimento. Protagonista assoluta è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti che la natura sembra imporci. 

Leonardo mi ha insegnato a non aver paura di volare. Tutto è sempre sotto i nostri occhi, domande e risposte. E’ il pensiero che genera la materia, non la materia che genera il pensiero.” (Flavio Albanese)

 


 
 
Flavio Albanese, Dal 1986 a oggi ha portato in scena come attore, regista, curatore di traduzioni ed adattamenti, testi di Omero, Virgilio, Molière (fra cui Il Tartufo con Toni Servillo), Sara Kane, Goldoni, Platone, Shakespeare, M. Sherman, C. Alvaro, Luca De Bei, S. Beckett, T. Eliot, Goethe - Faust I Regia di Giorgio Strehler), G. Orwell, G. Rodari, Plauto, Aristofane, F. Garcia Lorca, K. Wojtyla ( La Bottega dell’orefice), Carlo Collodi, Addin Attar, F. Dostoevskij, A. Checov. Dal 2003 al 2006 ha collaborato come regista con la Famiglia d'Arte Carrara e La Piccionaia di Vicenza curando gli allestimenti de La falsa commedia tratto dai canovacci di repertorio della famiglia Carrara, Un Curioso accidente e Gli Innamorati di Carlo Goldoni. Dal 2011 al 2013 ha lavorato come Regista e Coordinatore del progetto "Teatro e Scienza" promosso dal Piccolo Teatro di Milano e dalla Fondazione Tronchetti Provera, in collaborazione con la Fondazione Veronesi, il Politecnico di Milano, l'Università degli Studi di Milano e Scienza under 18.
Dirige ed organizza progetti di residenza e formazione del pubblico, collaborando con diversi teatri fra cui il Piccolo Teatro di Milano, Teatro Persiani di Recanati, Teatro Verdi di Brindisi, Nuovo Teatro Abeliano di Bari, Cineteatro di Monteroni, Teatro Petruzzelli di Bari.
All’estero ha realizzato scambi culturali ed esperienze di lavoro in Nicaragua e in Africa: Asmara, Addis Abbeba, Nairobi. Nel 1999 ha partecipato al Festival Internazionale di Teatro a Theran (Iran): prima compagnia occidentale invitata al festival di Fadije in IRAN dal 1979.
Direttore artistico dal 2000 del “Festival delle Crete Senesi” – Siena (2000-2010) e de “Le periferie del mondo “ Estate Romana 1998 e del 1999 (insieme a Marinella Anaclerio).
Tra gli ultimi spettacoli: I Numeri dell’anima, dal Menone di Platone (Compagnia del Sole) , Io dico no di Nando Dalla Chiesa, Regia: Marco Rampoldi (Piccolo Teatro di Milano), Pane al pane di e con Flavio Albanese (Piccolo teatro di Milano), Marco Polodi e con Flavio Albanese e Ara Malikian al violino (Ater Modena), Orlando Pazzo per amore- Tragicommedia Pop da Ariosto, Regia Anaclerio-Albanese; Il Codice del Volo di e con Flavio Albanese (Coproduzione Piccolo teatro di Milano - Compagnia del Sole) ; Zara, Sarracena Y Martir, progetto dei Teatri d’Europa con l’Accademia Nazionale di Teatro di Rabàt e la Resad di Madrid (2010); Canto la storia dell’astuto Ulisse da Omero, di e con Flavio Albanese (Piccolo teatro di Milano); I Karamazov di F. Dostoewskij, adattamento e Regia M. Anaclerio.; La vera storia di Pinocchio, di e con Flavio Albanese, musiche di F. Carpi (Piccolo Teatro di Milano).
Molti i lavori al cinema e in televisione. Tra questi si ricordano: Mi fai un favore?, Regia G. Scarchilli con O. Muti e A.Gassman; Marciando nel Buio, Regia Massimo Spano; I Pavoni, Regia Luciano Manuzzi. In TV dal 2000 al 2004 ha lavorato nella serie La Squadra (Rai 3) nel ruolo di co – protagonista, Ispettore Edoardo Valle.
Dal 1994 insegna recitazione e commedia dell'arte presso il Centro Internazionale La Cometa e l'Accademia di Teatro Sofia Amendolea di Roma; è stato tutor delle Masterclass 2010, 2011, 2012 per il Piccolo di Milano. Insegna anche a Istanbul, Rabat, Brema, Madrid, Hannover, Tchew (Danzica).
Tra le collaborazioni con le Università si ricordano le conferenze sulla Commedia dell’Arte presso le Facoltà di Lettere italiane a Theran e Budapest. E’ stato relatore alle Giornate Plautine IV sul tema: "Tradurre Plauto", un Seminario di alta formazione per giovani studiosi italiani e stranieri a cura del Centro Internazionale di Studi Plautini di Urbino del PLAVTVS (Centro di Ricerche Plautine, Sarsina-Urbino), sotto gli auspici del Comune di Sarsina e dell'Istituto di Civiltà Antiche dell'Università di Urbino.
E’ stato docente al Master Play – "La figura del Dramaturg, le macchine della Drammaturgia" (Master della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Urbino). Collabora con Facoltà di Fisica - Università Statale di Milano.

 

ALCUNE RECENSIONI
Perché Leonardo da Vinci desiderava volare? Cosa spinge l'uomo a conoscere la realtà e a divulgare quello che sa? E la virtù può essere insegnata?  Sono alcune delle domande "rimbalzate" sul palcoscenico del Teatro Oscar di Milano attraverso il progetto "ScienzaInScena" dedicati rispettivamente al più grande genio dell'umanità e a Platone, il filosofo autore del Menone, dialogo immaginario tra il giovane discepolo del sofista Gorgia con Socrate e con il suo antagonista Anito sull'essenza e il significato della virtù e sulla teoria dell'anamnesi. Con Il Codice del Volo e I numeri dell'Anima, testi scritti e diretti da Marinella Anaclerio e Flavio Albanese (anche interprete principale delle pièce con Loris Leoci e Roberto De Chirico della Compagnia del Sole di Bari), sono stati affrontati i delicati temi dello spirito e del pensiero in un esperimento culturale unico che ha trovato un sorprendente, positivo riscontro da parte del pubblico milanese. Due rappresentazioni drammaturgiche nelle quali scienza e filosofia sono state presentate agli spettatori in modo semplice, come un invito a riflettere intorno al magistero di due grandi maestri della storia dell'Umanità e quindi su se stessi e sulla natura. In scena, Leonardo con le sue idee, i segreti, i sogni, le peripezie che ne hanno guidato l'opera, è stato raccontato dal giovane allievo Zoroastro, protagonista, con lui, dell'ardita invenzione della "macchina per volare". L'attore Flavio Albanese ha cercato di svelare anche i lati più complessi della personalità dello scienziato e artista toscano. Si è indagato sull'inquieta tensione dell'uomo verso la scoperta e sulla sua incredibile capacità di arrivare fino ai limiti della natura: "Tutto è sempre sotto i nostri occhi - commenta Albanese - perché l'esperienza non fallisce mai, falliscono semmai i nostri giudizi e poiché nulla accade senza una ragione, bisogna cercare di comprenderla ogni volta appieno per valutare bene quello che stiamo sperimentando". Questioni filosofiche senza tempo, invece, hanno contraddistinto "il ragionamento platonico" di Menone nel quale gli spettatori sono stati coinvolti direttamente in un gioco fatto di leggi matematiche e geometriche con continui, ironici, pungenti rimandi all'attualità politica e sociale: a dimostrazione di come un testo scritto oltre duemila anni fa possa incidere ancora nel giudizio su ciò che accade oggi nel mondo. (Fulvio Fulvi, Avvenire)
 
 
È stato in scena in questi giorni nella Scatola magica del Teatro Strehler di Milano uno spettacolo per ragazzi delle ultime classi delle elementari e delle medie che racconta di Leonardo, dei suoi studi, delle sue invenzioni, dei suoi fallimenti, delle sue amicizie, dell’incredibile storia di quella bottega artistica a cielo aperto che è stata Firenze durante il Rinascimento dove poteva capitare che dei geni lavorassero gomito a gomito. Il punto di partenza di questo delizioso spettacolo è Il Codice del volo, conservato nella Biblioteca Reale di Torino, composto da Leonardo intorno al 1505, dove il grande artista- scienziato studia e analizza con scritti e disegni il volo degli uccelli e si interroga sulla possibilità di alzarsi da terra su di una macchina volante grazie a un uomo in grado di gestire e di usare le correnti favorevoli. Problema che Leonardo affrontò con il suo allievo Tommaso Masini sul Monte Ceceri vicino a Firenze, in un tentativo che non andò a buon fine. Il volo di Leonardo che Flavio Albanese ha tratto da questo Codice ricostruisce con un linguaggio semplice ma colmo di fantasia e prendendosi anche qualche libertà, le riflessioni, le ricerche, i sogni, lo sguardo visionario rivolto al futuro del genio di Vinci che ci vengono raccontati proprio da Tommaso in un ideale, continuo dialogo con il suo famoso maestro. Con il suo sguardo intelligente Albanese sfugge alle secche della narrazione noiosa: quello che gli sta a cuore, semmai, è creare una sintonia con il suo esigente ma disponibile pubblico, che segue passo passo il racconto, pronto a intervenire non appena se ne offre l’occasione, in fin dei conti affascinato dall’immagine di Leonardo che gli propone l’attore, così lontana dal nozionismo dei libri. Quello che interessa davvero a questi spettatori è non solo come l’acqua del mare e dei fiumi possa salire al cielo ma soprattutto l’invito che Flavio Albanese spesso rivolge loro di saper affinare la propria attenzione per essere, quando gli capiterà, in grado di cogliere, di capire il senso dell’esperienza, il valore di una ricerca anche se fallisce come nel caso del volo di Tommaso. Albanese non ha bisogno di trucchi per attirare l’attenzione di suoi spettatori: un uccello di carta, due candide alucce simili a ali d’angelo, delle luci stroboscopiche, un telo azzurro gonfiato dalle macchine del vento per fare il mare, le stelle che brillano improvvisamente nel cielo, la terra che non è piatta anche se bisognerà aspettare Galileo per saperlo davvero, come dipingeva Leonardo con materiali destinati ben presto a sfaldarsi (succede al celeberrimo Cenacolo di Santa Maria delle Grazie a Milano...) quante suggestioni, quante idee si sviluppano, ci affascinano e perfino ci commuovono nella loro semplice eppur grandiosa verità... Tutto questo, Albanese attore a tutto tondo lo sa bene, ha a che fare con il teatro , con i suoi sogni e le sue illusioni. (Maria Grazia Gregori, MyWorld.it)
 
 
Il codice del volo propone un Leonardo personaggio simbolico dell’intelligenza e della creatività, dell’arte e del pensiero scientifico. Pittore, scultore, ingegnere, progettista di macchine industriali e di macchine da guerra, anatomista, studioso di fenomeni naturali, inventore universale, Leonardo fu anche uomo di spettacolo: scenografo, regista, costumista, autore di canzoni, poesie, persino di barzellette. Della sua feconda attività sono giunti sino a noi oltre diecimila fogli pieni di disegni, appunti, progetti, pensieri, studi. Tantissimo altro è andato perso. Appariva pertanto improba la fatica di Flavio Albanese: ricostruire, in soli settanta minuti, la parabola dinamica e innovativa di un grande genio all’italiana. Albanese non osa diventare Leonardo. Assume l’identità del suo allievo Tommaso Masini, detto Zoroastro. È a Masini che è affidato il racconto. La narrazione oscilla tra toni comici e lirici, con una freschissima parlata fiorentina. Dal brainstorming d’informazioni affiora l’immagine di un uomo profondamente innovatore. Un ingegno vulcanico che seppe esprimere al massimo livello del suo tempo il Rinascimento. Era fuori del suo tempo, in anticipo su tutto. In scena pochi oggetti: una lavagna, su cui è disegnato il volto di Leonardo; un camice, quasi a evocare l’ordinaria tenuta da lavoro di un ingegno la cui forza stava soprattutto nell’umiltà e nel senso di fallibilità. Poi un paio d’ali: perché la fantasia e l’ardire, con quel pizzico di follia, restano gli ingredienti base di qualunque impresa che si rispetti. Ogni tanto tra le mani di Albanese compare un salterio ad arco. Ne nascono antichi suoni rarefatti, vibrazioni dal vivo che sono tutt’uno con le note fuori campo di due grandi della musica: Bach, con il suo rigore geometrico da compasso sull’infinito, e Gian Battista Lulli che – come Leonardo – metterà la sua singolare sapienza di scrittura e la raffinatezza dei suoi spartiti al servizio di un’altra corte francese: quella di Luigi XIV. Le luci favoriscono un’attenzione meditativa. Sono sottili chiaroscuri, sulla scia della pittura di Leonardo, capace di cogliere gli affetti umani. Ogni tanto disegnano un cielo stellato, che rapisce lo sguardo dello spettatore. È un autentico crogiuolo questo spettacolo, con una disorganicità che assomiglia al modus operandi dello stesso Leonardo, capace di concentrare interessi vasti e diversi d’interpretare la natura, di affiancare all’anatomia dell’uomo un’anatomia delle macchine. Il suo talento capace di coniugarsi alla bellezza, si manifesta in un capolavoro come la Gioconda, dallo sguardo dolce e ambivalente. Albanese, capelluto e barbuto, incarna con levigatezza la saggezza di un uomo e lo spirito di un’epoca. Spiega che il luminare toscano approcciava ogni cosa a modo suo, come emerge dagli esperimenti in cucina sui bulbi oculari trattati come uova sode. Oppure narra come nacque l’affresco celeberrimo del Cenacolo nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, con Gesù al centro e intorno, a gruppi di tre, gli apostoli, oggetti di un accurato studio psicologico. Su tutto campeggia l’utopia del volo. Albanese rompe la quarta parete e dialoga soprattutto con i bambini, ai quali illustra amabilmente passaggi esemplificativi dello spettacolo. La vera protagonista dello spettacolo è la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, la voglia di volare oltre le leggi della fisica attraverso l’arte. Ed è proprio l’arte, il sogno, a ispessire l’incredibile capacità umana di oltrepassare i limiti che la natura sembra imporci. (Vincenzo Sardelli, Studi Cattolici)
 
SABATO 26 OTTOBRE 2019, ore 20.45
Sala del Santuario della Madonna del Monte - Marsure di Aviano (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 
 

 "LA LIBERTÂT DU PERAULE" 

 
 
 
Friuli: natura, tradizione e storia
Relatrice: NADIA ALBANO
con la partecipazione del coro "La Betulla"
direttore: Stefano Toffolo
 
 
  
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Il coro “La Betulla” nasce nel 1979 per volontà dell’allora parroco di Marsure (frazione di Aviano) don Antonio Cinto appassionato musicista che diede una
fisionomia ben precisa al gruppo.
Sotto la sua direzione il coro è diventato un simbolo della Comunità Avianese, molte le uscite in ambito regionale e nazionale coronate con la partecipazione al concorso di Adria e la realizzazione del disco “Cànite Omnes Gentes” che riassume il lavoro svolto.
Nel 1983, dopo il trasferimento di don Cinto in un’altra parrocchia, il coro continua l’attività sotto la guida di Salvatore Cigana, autodidatta, che lo ha condotto ad esibirsi in concerti in Italia (Roma, Torino, Ancona, Piacenza) e all’estero (Germania, Austria, Croazia e Slovenia).
Dal 1999 (a parte un breve periodo con il maestro Gioachino Lorelli) il coro è diretto dal maestro Stefano Toffolo che ha trasmesso nuova linfa e vigore ai coristi, proseguendo nello studio e nel rinnovo del programma e negli scambi con altre realtà in Italia (Asti, Rapallo, Montevarchi, ecc.) e all’estero (Versailles, Vienna, Traunreut).
In collaborazione con il Coro “Laus Nova” di Pravisdomini (PN) e la “Ruperti Orchester” di Traunreut (Germania) ha inciso “La Passione di Cristo secondo S. Marco” di Lorenzo Perosi per orchestra, coro a 4 voci e solisti.
In occasione del trentennale dalla fondazione il coro si è esibito in duomo ad Aviano nell’opera il “Completorium” di G.G.Gorczycki per Coro, quattro Solisti, Organo, Viola, Violino e Violoncello. Il coro organizza vari concerti: il Concerto pro-Unicef e il Concerto di Natale omaggio alla Comunità locale.
In queste occasioni sono invitati altri gruppi disponibili a scambi musicali conservando così lo spirito fondativo del gruppo.
Attualmente il gruppo è composto da 25 coristi, collabora con le altre realtà locali e accompagna le S.Messe nelle principali ricorrenze liturgiche dell’anno.
 
 
Stefano Toffolo (direttore), Nato a Porcia nel 1957, consegue Licenza di Teoria e Solfeggio presso il Conservatorio G.Tartini di Trieste con il M^ Piol e il V anno di Pianoforte Principale presso il Conservatorio J.Tomadini di Udine con le insegnanti Marchi, Puppin e Viel. Studia Armonia e Storia della Musica con M^ D.Tizianel, Direzione Corale con M^ M.Scattolin, docente del Conservatorio di Bologna, Chironomia e Canto Aquileiese con Padre Ernetti (TO), Etnomusicologia e Canto Friulano con M^ D.Liani (UD) e Canto Popolare con M^ G.Kirschner (PN). Segue Corsi di Perfezionamento sulla Musica Corale dal XIV al XVII secolo con M.i Conci (BO), Pasut (MI) e Contardo (TN), Impostazione e Tecnica Vocale, Studio del Canto Lirico con la M.a Cojazzi (PN). Studia Musica Contemporanea e Interpretazione Musiche del XX secolo con M.i Janek Lukaszewski (Conservatorio di Danzica, Polonia) e Ireneusz Lukaszewski (Università di Buffalo, USA). Dirige la Corale Julia di Fontanafredda (PN), coro di voci maschili con repertorio Popolare e Popolare di Ricerca dal 1979 al 1989. Nel 1981 fonda il Coro Primo Vere di Porcia (PN), coro di voci femminili con repertorio di musica Sacra e Profana dal V al XX secolo e che dirige fino al 1998. Dal 1999 dirige l’Associazione Corale "La Betulla" di Aviano (PN), coro di voci miste con repertorio che spazia dalla Musica Sacra e Profana dal XIV secolo fino alla Contemporanea e musica popolare italiana e straniera.

 

PROGRAMMA
 
IL CJANT TE FILOLOGICHE FURLANE di A.Zardini, testo di B.Chiurlo
 
LA LUNE PUARTADE di A.Zardini, testo di B.Chiurlo
 
LA GNOT D’AVRIL di A.Zardini, testo di P.Zorutti
 
STUPENDIS INVENZIONS di D.Liani, testo di G.B.Marzuttini
 
CUJETE  di S.Toffolo, testo di E.Carletti
 
MADONA DA LI’ CRETI di O.Rosso, testo di N.Cantarutti
 
SUSPIR DA L’ANIME  di O.Rosso, testo di O.Rosso
 
STELUTIS ALPINIS di A.Zardini, testo di A.Zardini
MERCOLEDI' 16 OTTOBRE 2019, ore 20.45
Palazzo Ragazzoni - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 

"EBBE NOME LIONARDO - Genio nato a Vinci" 
 
 
 
Presentazione del romanzo con l'autrice ELISABETA GAVRILINA
in un percorso fra musica ed immagini nella vita del Genio italiano
 
Intervento musicale:
Anna Carlet, liuto rinascimentale
 
 
  

Leonardo Da Vinci, un genio inarrivabile, il più grande di tutti i tempi. Come lo è diventato? Il romanzo svela le origini del suo ingegno poliedrico a cominciare dalla storia della nascita, tutt'altro che semplice.

Un bambino prodigio concepito, come dice lui stesso, dal grande amore e gran desiderio delle parti: l'amore impossibile tra un notaio ambizioso e una donna straordinaria con l'unico difetto di essere povera. Figlio illegittimo: una condizione che influenzerà tutta la sua vita.

Con leggerezza, rigore storico e un tocco d’ironia propria dei toscani, Elisabeta Gavrilina racconta il Leonardo più intimo: il suo mondo e l'insaziabile curiosità che ne plasmò il pensiero, i sogni e le paure, i capolavori che osservò con occhi sgranati e i mestieri in cui si mise alla prova.

Con una prosa passionale e un realismo che non fa loro sconti, l'autrice dipinge i personaggi importanti nella vita del genio. La forza del libro sta infatti nel disegno a tutto tondo dei protagonisti che, unito alla documentazione puntuale e alla cura del dettaglio storico, permette ai lettori di calarsi nelle atmosfere della quieta Vinci e della Firenze agli albori del Rinascimento.

Un viaggio emozionante che riserva delle sorprese, quasi un pellegrinaggio in un passato molto più attuale di quanto si possa credere.

 

MEDAGLIA DI BRONZO al XXXVI Premio Firenze con la seguente motivazione:

“In occasione delle celebrazioni leonardesche ecco un romanzo da premiare per i suoi contenuti al tempo stesso storici e narrativi della vita del grande Lionardo. Il testo si raccomanda quindi allo studioso di professione, ed altresì e soprattutto al lettore comune, ma attento, il quale avrà modo di accostarsi e conoscere  da vicino, nell’aspetto umano ed in quello artistico,  l’eccelso Leonardo,  partecipando alla celebrazione del genio nato a Vinci, così come lo vede e lo fa rivivere  realisticamente l’appassionata autrice”.

 

Elisabeta Gavrilina, georgiana d’origine, vive a Firenze da trentacinque anni e fa la guida turistica da venti; da sempre appassionata della storia e dell’arte. Il romanzo d’esordio ‘La vera storia di Ginevra’, che narra fatti realmente accaduti nel 1504, ha partecipato a due concorsi e ha vinto la medaglia di bronzo alla XXXI edizione del Premio Firenze e si è classificato 5° alla V edizione del Premio Montefiore.
 
Un romanzo storico, documentatissimo, che svela le origini del suo ingegno poliedrico a cominciare dalla storia della nascita, tutt’altro che semplice. Un bambino prodigio concepito, come dice lui stesso nei suoi appunti, “dal grande amore e gran desiderio delle parti”: l’amore impossibile tra un notaio ambizioso e una donna straordinaria con l’unico difetto di essere povera.Si chiamava Caterina e Leonardo l’accoglie il 16 di luglio 1493 nella sua casa di Milano. Il libro di Elisabeta Gavrilina, nel prologo, racconta con delicatezza e dolcezza la scena dell’incontro fra la madre e questo figlio misterioso. Caterina non ha mai visto i suoi dipinti ma ora che sono accatastati nella stanza, ne percepisce le presenze e i volti le sembrano tutti delicatamente familiari… Caterina non vede suo figlio da undici anni ed è ormai vedova e anziana, stanca dal lavoro in campagna e dalle gravidanze, intimorita dal lusso delle stanze, dagli arredi della casa del figlio, ormai celebre, e dalla personalità di Leonardo, al quale fa dono, fra l’altro, dei preziosi stami dei crochi che servono alla pittura.
Ma il racconto torna indietro nel tempo: nel 1451, ed è subito il ritratto del padre a emergere: un notaio, ser Piero da Vinci, un giovane ambizioso e povero che s’innamora della bella e sensuale Caterina da cui avrà questo Leonardo, figlio illegittimo: una condizione che influenzerà tutta la vita dell’artista e della sua famiglia. Come uno scenario di teatro, il libro inserisce la figura dell’artista nel seno di una società aperta: il borgo di Vinci e i suoi abitanti, la campagna toscana di questo periodo storico in cui Firenze era governata da un’oligarchia di mercanti, da ricche famiglie notarili e di banchieri come i Pazzi, i Vespucci, i Medici, i Rinuccini, etc. E poi i letterati, i filosofi come Marsilio Ficino, gli artisti (Lippi, Masaccio, Verrocchio che inventerà l’anello nunziale di ser Piero nel suo momento di apprendista orafo e che in seguito sarà il “maestro” di Leonardo…). Non siamo ancora nel Rinascimento pieno ma ogni dettaglio delle scene porta a questa apoteosi di gusto e di bellezza, di crudeltà e di meschineria in cui sfolgora come un miraggio la città ancora terreno di scontri tra fazioni, di giochi di potere, di libertà repubblicana e di fierezza. In questo contesto, Cosimo il Vecchio diventa sempre più influente e si allunga l’ombra dei Medici sulla città. Fra i piccoli possidenti di Vinci, non ricchi ma proprietari di una casa e di terre che danno frutti, erbe, cereali e animali, e di una fabbrica di maioliche, vi sono i nonni paterni di Leonardo e la sua famiglia: lo zio Francesco, un “libero pensatore” ante litteram che tanto influenzerà la sua formazione poliedrica, la fantesca Filomena, le donne del contado, le ricamatrici, le madonne e le contadine come sua madre, la splendida Caterina. Intanto ser Piero fatica ad affermarsi in Firenze presso il banchiere-usuraio Vanni, amico e creditore di tanti uomini influenti, che lo tratta come un figlio ignaro degli usi di mondo; uno sprovveduto figlio di Antonio del borgo di Vinci, il “villico” anche se suo nonno era stato notaio. Ser Piero è seducente, e le donne lo ricercano, fra queste cittadine lui sceglie come moglie “giusta” per la sua condizione, monna Albiera, figlia di Giovanni Amadori, amico del ricco banchiere Piero Mellini e nella sfera della famiglia Pazzi. A Vinci Caterina sa di aspettare un figlio da lui e si rivolge, com’era costume, alla famiglia di Ser Piero che le propone di assisterla ma a condizione che si mariti con qualcuno della sua condizione e che affidi il bimbo alla famiglia del padre. Monna Lucia, la nonna, accoglie questo bimbo bellissimo fra le sue braccia il mese di aprile del 1452 e il nonno annota nel suo registro di famiglia: “Nacque mio nipote, figliolo di ser Piero mio figliolo, a di’ 15 d’aprile, in sabato a ore 3 di notte. Ebbe nome Lionardo…” (Firenze, Archivio di Stato, Notarile Antecosimiano 16912,c,105 v.), seguono i nomi del sacerdote che lo battezzò, dei padrini, le madrine, insomma di quasi tutto il contado.
Così Lionardo appena svezzato entrò in casa di nonno Antonio; vide poco Caterina che accorreva al suo capezzale solo quando era malato e che si sposò con un uomo d’armi , un ex mercenario che insegnerà a Lionardo come difendersi nelle “bagarres” e l’uso delle armi. Un tal Antonio di Pietro Buti, tornato alla campagna e che abitava in un villaggio vicino a Vinci.
Il libro incanta per la lucentezza delle figure in pieno sole di questa campagna toscana d’altri tempi, in cui il borgo era una comunità solidale, che “assorbiva” le solitudini e le “eccezioni” come anche nella campagna fiamminga e tedesca e in ogni società rurale di questo fine Medioevo assai meno bigotto e conformista dei secoli a venire presi nelle beghe di Riforma e Controriforma. I nuclei familiari erano “aperti” e le famiglie allargate. Feste religiose e ancora pagane, balli, stornellate, “dispetti”, tragedie, lutti, ogni vicenda spariva nella comunità e ne era governata. Il borgo Vinci, in Toscana, provincia di Siena. La storia di Lionardo fanciullo fu felice: con lo zio Francesco: in giro per le campagne di Vinci, Empoli etc. Lo zio “fattore” dei pochi ma consistenti beni della famiglia di Ser Antonio. Una comunità sempre presente, vigile e condiscendente verso la birba che era il loro amatissimo Lionardo. Nel contado: i suoi compagni, i figli del borgo. In questo contesto, lui da subito spicca con il suo spirito curioso, libero, ribelle, felice nel e del mondo; sorretto dalla meraviglia che vedeva in tutte le cose, dalle infime alle grandi: naturali e tecniche, vegetali e animali. E’ qui che, incantato, osserva per primo il volo del nibbio e degli altri uccelli su cui un giorno scriverà un trattato. Qui, nella fabbrica di ceramiche del nonno, scopre di saper disegnare, inventare forme e stranezze, poi i congegni meccanici che lo appassionavano e i colori naturali con cui arricchire le forme; con il patrigno scopre le armi, con il nonno la materia delle cose. Questa fu la sua scuola. Scorrazzando per la campagna e i boschi e sotto la guida dello zio Francesco, studierà il cielo e le nuvole e gli altri fenomeni della natura.Il libro però rivela in filigrana il legame profondo e malinconico con Caterina e di questo struggimento Leonardo scriverà nei suoi Quaderni che “[…]Una medesima anima governa questi due corpi… La cosa desiderata dalla madre spesso son trovate scolpite in quelle membra del figlio… Una mente governa due corpi…”. In seguito, mentre conduceva e scriveva gli Studi anatomici annota: “L’anima della madre desta l’anima che di quel debe essere abitatore, la qual prima resta addormentata e in tutela dell’anima della madre…” per questa intuizione condotta alla ricerca del segreto della vita; quando indagò sul legame speciale tra la madre e il bambino nel suo grembo sviluppando l’intuizione che l’anima non fosse insufflata da Dio ma dalla donna che dà la vita, Leonardo si attirò l’accusa di stregoneria e, denunciato, rischiò perfino l’Inquisizione.
Il tempo del libro si snoda fino a Lionardo giovinetto che il padre accoglie, per studi e apprendistato in botteghe (Verrocchio…) nella sua modesta casa di Firenze insieme agli altri fanciulli della famiglia della nuova “mammina” , la Albiera eterea e delicata che forse fu un modello, con la “forte” figura della madre di tanti suoi dipinti; il tutto in trasparenza, come un velo di sentimento che permea ogni sembiante dipinto. 
 
Editore: Pontecorboli Editore (15 aprile 2018)
Collana: Pontecorboli Editore
 
 
ANNA CARLET, liuto rinascimentale
Nata a Sacile (PN), si diploma brillantemente in chitarra classica presso l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta nel 2004.
Ha studiato Lettere presso l'Università Ca' Foscari di Venezia con particolare attenzione alla storia dei primi libri a stampa e delle prime edizioni musicali a stampa.
Ha seguito varie masterclass tenute da chitarristi e musicisti di fama nazionale ed internazionale (G. Bandini, O. Chassain, P. Cherici, O. Ghiglia, A. Gilardino, S. Grondona, T. Hoppstock, J. Lindberg, M. Lonardi, C. Marchione, G. Nuti, P. Pegoraro, D. Russell, A. Tagliariol, F. Zigante).
Si esibisce regolarmente in numerosi recital sia come solista (chitarra, liuto e vihuela) che come componente di formazioni cameristiche in Italia e all'estero (Croazia, Francia, Slovenia).
Ha affrontato il repertorio di musica da camera per canto e chitarra studiando in particolar modo musiche del  Rinascimento italiano, inglese e spagnolo.
Nel 2009 intraprende lo studio della vihuela e del liuto rinascimentale presso la Scuola di Musica Antica di Venezia sotto la guida del M° Massimo Lonardi considerato attualmente tra i più importanti interpreti italiani e internazionali di musica rinascimentale. Sempre sotto la sua guida ha curato in modo particolare l'esecuzione delle “villanelle alla napolitana” per voce e liuto/vihuela. Inoltre ha riscontrato notevole interesse la proposta, sempre in ambito concertistico, della grande tradizione dei “romances e villancicos” spagnoli per voce e vihuela.
Svolge attività didattica come insegnante di Chitarra classica presso diverse scuole pubbliche e private.
Da anni è insegnante di Musica in diverse scuole secondarie di I° grado della provincia di Pordenone.
Dal 2016 prosegue gli studi di musica antica presso il Laboratorio di Musica Antica della Fondazione Musicale “Santa Cecilia” di Portogruaro (VE) sotto la guida del M° Massimo Lonardi (liuto, vihuela e musica d’insieme) e del M° Walter Testolin (musica d’insieme con i cantanti). Nell’ambito di questi corsi è nata nel 2017 la collaborazione con i musicisti Gianni Cuzzolin, Alessandro Radovan Perini e Alessandra Vianello con i quali si esibisce stabilmente proponendo un repertorio che spazia dal Rinascimento (Trio rinascimentale “Santa Cecilia” - chitarrino, vihuela e liuto) al primo Barocco italiano (Quartetto barocco “Santa Cecilia” - liuto, chitarre barocche e tiorba).
La scelta del repertorio è volta in particolare alla riscoperta di autori meno conosciuti (Andrea Falconieri ne è un esempio illustre), ma non per questo meno interessanti dal punto di vista della scrittura musicale. Tutto il lavoro di ricerca e di stesura degli arrangiamenti è svolto sotto l’attenta supervisione del M° Massimo Lonardi.
 
 
PROGRAMMA
 
FRANCESCO DA MILANO (1497–1543)
Ricercar (Ness 84)
Ricercar Fantasia (Ness 7)
Ricercar (Ness 52)
Ricercar (Ness 4) 
 
PIER PAOLO BORRONO (1490–1563)
Pescatore che va cantando
Saltarello de la Preditta 
 
DIEGO PISADOR (1509–1557)
Pavana muy llana para tañer
 
JOAN AMBROSIO DALZA (seconda metà del XV secolo–1508)
Piva    

CORSI ANNUALI DI ALTO PERFEZIONAMENTO

 A breve il regolamento online

Regulations will be online soon

21° Contest Europeo per voci emergenti
UNA VOCE DAL LIVENZA 2019 

CLASSIFICA FINALE

 

 
CONCORRENTE
 
 
 
 
CATEGORIA UNDER 14  
Chiara Rampazzo 1° classificato
Isabel Nardon 2° classificato
Agnese Di Maggio 3° classificato
   
CATEGORIA EDITI  
Mary Andreuzza 1° classificato
Sophia Pozzobon 2° classificato
Nicole Vioto 3° classificato 
   
CATEGORIA INEDITI  
Ani Disha 1° classificato
Silvia Mazzocco 2° classificato
Michela Mussoni 3° classificato
   
CATEGORIA OVER 40  
Taira Del Zotto 1° classificato
Ottaviano Guzzo 2° classificato
Stefano Cantoni 3° classificato
   
PREMIO SPECIALE "RICCARDO PIU"  
Ricominciamo interpretato da Silvia Mazzocco migliore inedito

 

Grande spettacolo e grande successo per le finali della 21^ edizione del contest europeo Una Voce dal Livenza che si sono svolte giovedì 29 e venerdì 30 agosto di fronte ad un pubblico numerosissimo che ha letteralmente gremito Piazza del Popolo di Sacile. Un’edizione sensazionale nei numeri, 168 iscritti da tutta Europa sui quali una prima giuria tecnica ha operato una dura selezione per i 34 cantanti che giovedì sera si sono sfidati per conquistare i 16 posti della finalissima divisi in 4 diverse categorie: editi, inediti, under 14 e over 40. Un’edizione straordinaria nella giuria: Andrea Amati, autore e compositore la cui carriera è costellata da collaborazioni importanti da Nek ad Annalisa, da Renga ad Emma, Eliza G, cantante internazionale, vincitrice del più importante festival musicale in Romania, voce conosciutissima di The Voice of Italy e Michael Baker, batterista, musicista e produttore che ha lavorato con artisti quali Sting, Annie Lennox, Michael Jackson e Whitney Houston e ha prodotto dischi per Giorgia e Zucchero. Una giuria che ha voluto regalare un momento unico al pubblico di Sacile con un live di caratura internazionale dove Michael Baker ha dato ritmo alla splendida voce di Eliza G, sulle parole di Andrea Amati, accompagnati dalla chitarra di Lorenzo d’Angelo. “Una grande emozione - soddisfatto il presidente dell'associazione Ensemble Serenissima M° Mario Zanette direttore artistico della Voce Dal Livenza da lui ideata e promossa – poter vedere uniti sul palco, nella musica e nelle parole, artisti d’eccezione che confermano la validità della formula scelta e la caratura dell’evento. Ringrazio tutti coloro i quali hanno contribuito al successo della manifestazione, dalla Pro Sacile e la sua Presidente Lorena Bin, che ha ospitato l'evento nella programmazione della 746a Sagra dei Osei sostenendolo calorosamente, alla Amministrazione Comunale con il suo costante supporto, dalla produzione esecutiva del Veneto Music Contest a tutto il direttivo e lo staff dell'Ensemble Serenissima.” Le serate, magistralmente condotte da Maurizio Perrotta e Barbara Ajovalasit, hanno saputo rivelare voci veramente interessanti ed un livello qualitativo molto alto. Un successo oltre ogni aspettativa, sotto ogni punto di vista.

 

LA GIURIA

Michael Baker, Eliza G, Andrea Amati

 

 
Chiara Rampazzo - 1° classificato Categoria Under 14
 
Mary Andreuzza - 1° classificato Categoria Editi
 
   
Ani Disha - 1° classificato Categoria Inediti
 
 Taira del Zotto - 1° classificato Categoria Over 40
 
 
Ricominciamo" - Premio Speciale "Riccardo Piu"  

 

VEDI LE FOTO DE "LA VOCE DAL LIVENZA 2019" - Giuria e ospiti
VEDI LE FOTO DELLA FINALE - Giovedì 29 agosto 2019
VEDI LE FOTO DELLA FINALISSIMA E PREMIAZIONI - Venerdì 30 agosto 2019
GIOVEDI' 29 E VENERDI' 30 AGOSTO 2019, ore 21.00
Piazza del Popolo - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 

"UNA VOCE DAL LIVENZA"
Contest Europeo
LE FINALI 
    
 
Super giuria per “UNA VOCE DAL LIVENZA”

In giuria per la finale del 29 e la finalissima del 30 agosto in piazza del Popolo:
Michael Baker, il batterista dei miti delle musica
Eliza G. , sacilese cantante internazionale
Andrea Amati, autore tra i più rinomati della scena pop

Cresce l’attesa per la finale e la finalissima del Concorso europeo per cantanti emergenti Una voce dal Livenza, promosso da Ensemble Serenissima e inserito nel circuito nazionale Veneto Music Contest, in programma in piazza del Popoloa Sacile il 29 e 30 agosto alle 21. Nel frattempo sono stati svelati i nomi della giuria, tre professionisti della musica, chiamati a valutare i 34 finalisti: l’autore Andrea Amati, il batterista e produttore Michael Baker, e la cantante internazionale, sacilese di origine Eliza G. Questi ultimi, il 30, si esibiranno dal vivo sul palco con i loro successi.
Il poliedrico Michael Baker è un protagonista assoluto nel mondo della musica acclamato e acclarato batterista in tutti i generi musicali. Produttore, autore, cantante è uno tra i direttori musicali più esperti e ha un talento raro. Spazia dal pop al rock, dal jazz all'R & B, distinguendosi per un senso del ritmo unico
che lo ha reso uno dei batteristi preferiti di artisti di grande fama come Whitney Houston, Michael Jackson, Christina Aguilera e Bruce Hornsby., Elton John, Aretha Franklin, Ricky Martin, Luther Vandross e Ray Charles. Tra i musicisti jazz con i quali ha lavorato si possono citare anche Al Jarreau, The Zawinul Syndicate, Wayne Shorter e Dianne Reeves. Baker si è esibito ai Grammy Awards con la cantante hip hop Ashanti, alla Carnegie Hall con artisti come Zawinul Legacy Band e con Sting nei suoi concerti "Save the Rain Forest". Tra gli altri artisti coi quali ha collaborato figurano Taylor Dane, Simply Red, Celine Dion e Aliyah. Michael era il batterista di Annie Lennox e Hozier ai Grammy Awards 2015, nei concerti e video di Nostalgia Live.
Particolarmente forte il legame con Whitney Houston, della quale è stato per 18 anni batterista e "Music Director". Con lei ha partecipato anche al famoso Divas Tour, che vedeva sul palco anche Dionne Warwick e Natalie Cole.
Ha realizzato molti arrangiamenti per Aretha Franklin, ha prodotto uno spettacolo del Cirque du Soleil e che ha fatto parte di un "power trio" che vedeva alla chitarra Andy Summers e al basso Jerry Watts. Intensa anche l’attività in Italia. Baker ha infatti prodotto gli ultimi CD di Giorgia (Senza Ali, Greatest Hits e Ladra di Vento) salendo anche sul palco di Sanremo come direttore d'orchestra al momento della presentazione del brano "Di sole e d'azzurro" scritto da Zucchero.
Eliza G – nome d’arte di Elisa Gaiotto - nasce a Sacile nel 1984. Sin dalla prima adolescenza mostra una grande passione per la musica house, applicandosi ogni giorno per poter diventare un giorno una cantante. Eliza inizia a farsi conoscere in alcuni club in Europa e, successivamente, in America Latina diventando una vera e propria stella della musica House, stregando migliaia di persone con la sua voce. L’ingresso ufficiale nel mondo discografico avviene col singolo d’esordio Summer Lies, alla quale segue Love Is Unbound, brano che scalerà le classifiche di mezzo pianeta. Dopo l’incisione – con la partecipazione di David Guetta– di The Way, Eliza ottiene oltre due milioni di visualizzazioni di Youtube. A seguito del successo mondiale, nel 2019 varca la soglia di The Voice 2019. L’esibizione di Eliza lascia tutti i coach a bocca aperta, così come il pubblico, dimostrando un’esperienza e una flessibilità canora senza pari. La cantante pordenonese porta il brano Hurtdi Cristina Aguilera. Nello stesso anno la giovane cantante incide il suo nuovo album Ninety, dedicato ai successi degli anni ’90, rivisti in chiavi alternative.
Andrea Amati è uno degli autori e dei compositori più rinomati della scena pop italiana degli ultimi anni. Inizia la sua attività autorale nel 2001 con l’etichetta Sony Music Publishing, per poi passare alla Edel Music.
Nel 2003 comincia la sua collaborazione artistica con la Warner Chappell, etichetta che mantiene fino al 2017. Dal gennaio del 2018 comincia la sua collaborazione con la Baby Angel Music. Per la Warner collabora con Nek, per il quale compare come autore in 5 album, firmando inoltre 4 singoli: Contromano, Instabile, Notte di febbraio e Vulnerabile. In questi anni collabora inoltre con altri artisti, come Francesco Renga, Marco Masini, Emma Marrone, Annalisa, Franco Califano, Alessandra Amoroso. Nel 2012 pubblica il suo primo album dal titolo Cambio prospettiva, dove interpreta 8 suoi brani inediti, due dei quali scritti con Fabio Vaccaro. Nel 2014 varca i confini nazionali scrivendo la canzone El amor es la señal per Manuel Mijares. Nel 2017 partecipa per la prima volta come autore al Festival di Sanremo scrivendo, assieme a Tommaso Pini e Andrea Francesca Dall'Ora, la canzone Cose che danno ansia, portata in gara da Tommaso Pini nella sezione Nuove Proposte e vincitrice del Premio sala Stampa Lucio Dalla. 
VENERDI' 26 LUGLIO 2019, ore 20.45
Teatro Zancanaro - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 

"CONCERTO SINFONICO" 
  
Orchestra FVG International Music Meeting
Direttore: M° Mario Zanette
Solisti: Leonardo Vaccari, pianoforte
Muraad Layousse, pianoforte
Kristýna Schumová, pianoforte
 
INGRESSO LIBERO
  
 

PROGRAMMA

 
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra in sol maggiore, op. 58
Allegro moderato
Andante con moto
Rondò. Vivace
 
 
George Gershwin (1898-1937)
Rhapsody in Blue 
 
 
Andrej Goričar (1971)
Mo(uve)ment Musicaux
Prima esecuzione assoluta del brano vincitore del 
"IV International Composition Prize SEM 2019"
 

 
SABATO 20 LUGLIO 2019, ore 20.45
Palazzo Ragazzoni - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 

"GRANDI MAESTRI IN CONCERTO"
Pianoforte, flauto e canto 
  
  

PROGRAMMA

 
 
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Andante Favori in fa maggiore, WoO 57
15 Variazioni e Fuga in mi bemolle maggiore su "L'Eroica", op.35
ALESSANDRO COMMELLATO, fortepiano
 
 
Francis Poulenc (1899-1963)
Sonata per flauto e pianoforte
Allegretto malinconico
Cantilena (Assez lent)
Presto giocoso
NICOLA GUIDETTI, flauto
BRUNO VOLPATO, pianoforte
 
 
Barbara Strozzi (1619-1677)
Che si può fare
Canzone da battello del '700 veneziano
Sento che il cor me manca
Reynaldo Hahn (1874-1947)
Sopra l'acqua indormenzada
Riccardo Zandonai (1883-1944)
Sotto il ciel
Vincent D'Indy (1851–1931)
Madrigal
Gabriel Fauré (1845–1924)
Aprés un reve
FRANCESCA SCAINI, soprano
FRANCESCO ZORZINI, pianoforte
 

 

 

 

LUNEDI' 22 LUGLIO 2019, ore 20.45
Palazzo Ragazzoni - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO

 

 

 

"GRANDI MAESTRI IN CONCERTO"
Lirismi del '900 italiano

 

PROGRAMMA

 
Ermanno Wolf-Ferrari (1892-1965)  
Sonata in la minore n.2 op.10
Appassionato
Recitativo. Adagio
 
                         
Ugo Amendola (1917-1995)
Due tempi di Sonata per violino e pianoforte
Andante
Vivace
 
       
Giorgio Federico Ghedini (1916-1983)
Due poemi per violino e pianoforte
Lentamente
Tranquillo e misurato
 
         
Nino Rota (1911-1979)
Sonata in sol maggiore
Allegretto cantabile con moto
Largo sostenuto
Allegro assai moderato
 
 
Nino Rota (1911-1979)
Improvviso per violino e pianoforte
 
EMMANUELE BALDINIviolino
ROBERTO TURRIN, pianoforte
 

 

 

 

MARTEDI' 23 LUGLIO 2019, ore 20.45
Palazzo Ragazzoni - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO

 

 

 

"GRANDI MAESTRI IN CONCERTO"
Clarinetto e archi

 

PROGRAMMA

 
 
Charles Camille Saint-Saëns (1835-1921)
Sonata in mi bemolle maggiore op.167
Allegretto
Allegro animato
Lento
Molto allegro
 
Francis Poulenc (1899-1963)
Sonata per clarinetto e pianoforte
Allegro tristamente
Romanza
Allegro con fuoco
DOMENICO SOSSAI, clarinetto
RITA COVRE, pianoforte
 
 
Johannes Brahms (1833-1897)
Quartetto per pianoforte n.3 in do minore, op.60
Allegro non troppo
Scherzo. Allegro
Andante
Finale. Allegro comodo
LUCA BRAGA, violinoDAVIDE ZALTRON, viola -
LUCA SIMONCINI, violoncello - STEFANIA REDAELLI, pianoforte
 

 
 

 

 

 

DOMENICA 4 AGOSTO 2019, ore 20.45
Palazzo Ragazzoni - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO

 

 

 

"GRANDI MAESTRI IN CONCERTO"
Violoncello e fisarmonica

 

PROGRAMMA

 
 
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827) 
7 Variazioni in mi bemolle maggiore per violoncello e pianoforte, WoO 46 
sul tema "Bei Männern, welche Liebe fühlen" 
dell'opera "Die Zauberflöte" di Wolfgang Amadeus Mozart 
  
Johannes Brahms (1833 – 1897) 
Sonata n. 2 in fa maggiore per violoncello e pianoforte, op. 99 
Allegro vivace 
Adagio affettuoso 
Allegro passionato e Trio
Allegro molto
ULRIKE HOFMANN, violoncello
FRANCESCO DE ZAN, pianoforte
 
 
  
 
Felice Fugazza (1922–2007)
Mosaico Español
 
Mateo Albéniz (1755-1831)
Sonata in re
 
Niccolò Paganini – Pietro Frosini (1885–1951)
Variazioni da concerto sul Carnevale di Venezia
 
Giannino Fassetta (1958)
Dijeca
 
Zez Confrey (1895–1971)
Dita vertiginose
 
Autori Vari
Czarda
GIANNINO FASSETTA, fisarmonica

 
 
VENERDÍ 21 GIUGNO 2019, ore 20.45
Palazzo Ragazzoni - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 

"IL TEMPO DI LEONARDO"
I rebus musicali ed il Bestiario di Leonardo da Vinci
e la musica Rinascimentale 
 
 
 
RENATA FUSCO, canto
MASSIMO LONARDI, liuto rinascimentale
 
  
   

 

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PROGRAMMA

 
Il Tempo di Leonardo
 
Leonardo da Vinci (1452 – 1519)
Rebus  musicali (elaborazione di Massimo Lonardi)
 
Bartolomeo Tromboncino (1470 – 1535)
Poi che Volse la mia stella
 
Joan Ambrosio Dalza (sec.XV – XVI)
Poi che volse la mia stella
 
Franchino Gaffurio (1451 - 1522)
Beata progenies
 
Vincenzo Capirola (1474 - 1548)
Tientalora  
 
Francesco Spinacino (sec.XV-XVI)
Ricercare
 
Josquin Des Prez (sec.XV -1521)
Mille Regretz
 
 
Il Bestiario di Leonardo
 
Pietro da Lodi (sec.XV – ca.1510)
Il Basilisco
 
Jacques Arcadelt (1507 - 1568)
Il bianco e dolce cigno
 
Anonimo (sec.XVI)
Tu sai che la cornacchia
 
Giulio Cesare Barbetta (sec.XVI)
L’Orso
 
Maddalena Casulana (1544 - 1590)
Vaghi amorosi augelli
 
Stefano Lando (1530 - 1571)
Io mi vivea com’aquila
 
Orazio Vecchi (1550 - 1605)
Il Coccodrillo
 
 
Il Rinascimento tra colto e popolare
 
Francesco da Milano (1497 – 1543)
Ricercare
 
Adrian Willaert (1490 - 1562)
O bene mio
 
Anonimo (sec.XVI)
Madonna tu mi fai
 
Gio. Giacomo Gorzanis (sec.XVI)
Chi passa per ‘sta strada
 
Francesco da Milano (1497 -1543)
Ricercare
 
Anonimo (sec. XVI)
Vorria ca fosse ciaola
 
Leonardo Primavera (1540 - 1585)
Tre donne  belle
 

 

NOTE DI SALA

Nel  prologo del trattato  sulle arti figurative Leonardo stimò la musica inferiore solo alla pittura e la definì “ figurazione delle cose invisibili".
 
Sparse nei suoi manoscritti  si trovano numerose annotazioni corredate da schizzi riguardanti esperimenti di fisica acustica, la progettazione di nuovi strumenti musicali ed il miglioramento di quelli già esistenti. Le più antiche fonti bibliografiche: l’anonimo Gaddiano, risalente alla prima metà del ‘500, e un breve scritto di Paolo Giovio, databile attorno al 1530, ricordano il Maestro di Vinci anche per le sue qualità di cantore e di improvvisatore alla lira da braccio. Il celebre matematico Luca Pacioli, che fu amico di Leonardo, ne parlò come di un pittore straordinario, abile architetto e musico virtuoso. Purtroppo Leonardo, seguendo la consuetudine di molti strumentisti del ‘400, non trascrisse in notazione le sue improvvisazioni, ma sarebbe certamente stato in grado di farlo, come dimostrano alcuni rebus conservati nei fogli  della Collezione Windsor. Si tratta di giochi nei quali  il Maestro utilizzò la notazione musicale combinandola con sillabe, parole o frammenti di parole in modo da formare, attraverso i nomi delle note, motti o piccole frasi. Tre di questi giochi musicali  formano brevi frammenti melodici che  abbiamo riunito in un’ elaborazione per canto e liuto.
 
Il programma è articolato in tre sezioni. La prima propone musiche di alcuni fra i più importanti autori dell’epoca di Leonardo. Nella seconda composizioni rinascimentali dedicate a vari animali in modo da formare un piccolo bestiario musicale  citando, se pur con composizioni di autori appartenenti a varie fasi storiche del Rinascimento, gli stessi animali che compaiono nei frammenti del bestiario e delle favole che Leonardo si divertì a compilare indulgendo al gusto popolaresco dell’aneddoto e del fantastico. Nei testi delle composizioni  cinquecentesche che abbiamo scelto  gli affetti e i difetti umani vengono paragonati, in modo simile e talvolta identico a quello degli scritti di Leonardo, alle caratteristiche vere o immaginarie di vari animali. Infine una sezione dedicata al rapporto fra arte dotta  e tradizione popolare  che costituì una delle caratteristiche del Rinascimento italiano sia in letteratura che nelle arti figurative e che ebbe un ruolo importantissimo nella  musica dell’ epoca.

 

Renata Fusco, artista poliedrica di grande talento e incisività espressiva. La versatilità vocale le consente di  trovare respiro nell’ambito di generi  diversi. Ha curato la propria formazione artistica contemporaneamente sui fronti del canto della recitazione e della danza , spaziando dall’attività teatrale (nei generi, opera, musical, operetta, prosa), a quella concertistica, con particolare riferimento alla musica antica. Il repertorio rinascimentale e barocco risulta congeniale alla sua vocalità naturale ed alle sue capacità interpretative e stilistiche. Con il liutista Massimo Lonardi intraprende una lunga collaborazione concertistica in Italia e all’estero (Russia, Estonia, Scozia, Spagna, Austria). Incide i dischi La Figurazione delle Cose Invisibili, Villanelle alla Napolitana, Animali in musica nel Rinascimento - Il Bestiario di Leonardo da Vinci, Clori, Ninfa e Amante – musiche di A. Scarlatti.E' voce solista negli ensembles Concerto Vago, Laus Concentus, Ensemble Durendal, Secretum e Antica Consonanza. Ha effettuato registrazioni per Ricordi, Amadeus, Sony Music, Stradivarius, La Bottega Discantica, Triangle Production, Edizioni Paoline. Già nota come musical performer (A Chorus Line, Cabaret, Grease, Hello Dolly, Dance, I Dieci Comandamenti, Fantasmi a Roma),svolge intensa attività concertistica e teatrale con Roberto De Simone: Eden Teatro, Combattimento di Tancredi e Clorinda, Histoire du Soldat, Il Ratto dal Serraglio, La Donna Vendicativa, Là ci darem la Mano, Il Socrate Immaginario, Cantata per Santa Madre di Dio, Lo Vommaro a Duello, Pergolesi in Olimpiade, Requiem in memoria di Pier Paolo Pasolinie collabora con enti quali Teatro San Carlo di Napoli, Teatro alla Scala di Milano, Opera di Roma, ETI, Teatro Mercadante-Napoli, Teatro Sistina-Roma, Napoli Teatro Festival, Teatro Verdi-Salerno. Collabora con il Conservatorio G. Martucci di Salerno con i concerti  ‘I quadri che suonano’, ‘La Canzone prima della Canzone’, ‘Cervantes - Shakespeare’, ‘Francesco Durante -spiritualità e didattica nella scuola napoletana del ‘700’. Svolge inoltre intensa attività di doppiaggio cantatoper produzioni cinematografiche e televisive: è tra le voci più note del doppiaggio Walt Disney Italia e nel 2004 viene scelta da Andrew Lloyd Webber per il doppiaggio di Christine Daaénella versione italiana del film Il Fantasma dell’Opera di J. Shumacher, tratto dall’omonimo musical londinese.
 
Massimo Lonardi, è nato a Milano, ha studiato composizione con Azio Corghi e si è diplomato in chitarra classica con Ruggero Chiesa presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. In seguito si è specializzato nella prassi esecutiva del liuto seguendo seminari  di studio a Milano,Firenze, Venezia e Basilea con il liutista Hopkinson Smith. Svolge attività concertistica in Italia e all’estero. Ha curato edizioni di opere di Claudio Monteverdi e Girolamo Frescobaldi, una raccolta  di musica popolare tedesca in collaborazione con Brigitte Gras e uno studio sulla realizzazione liutistica del basso continuo. Ha preso parte a registrazioni radiofoniche e televisive ed effettuato quaranta incisioni discografiche collaborando con numerosi gruppi di musica antica, tra i quali il Conserto Vago da lui fondato con la clavicembalista Ero Maria Barbero. Come solista ha registrato cd  monografici dedicati a Francesco da Milano e Petro Paulo Borrono, a  Joan Ambrosio Dalza ,a Vincenzo Galilei e alle composizioni per vihuela di Luys Milan. Ha inciso antologie dedicate al liuto a Venezia nel Rinascimento, alle musiche per arciliuto del Barocco italiano, alle composizioni per chitarra rinascimentale (Comienca la musica para guitarra), ai compositori spagnoli (Libros de musica para vihuela) , alla musica del tempo di Leonardo da Vinci (La figurazione delle cose invisibili, con la cantante Renata Fusco) e a gli Animali in musica nel Rinascimento, basato sul Bestiario di Leonardo(con la cantante Renata Fusco). Il cd monografico dedicato alle composizioni per liuto di John Dowland ha vinto il primo premio per la musica strumentale “Musica e Dischi” .  Ha registrato i Concerti e Trii per liuto ed archi di Antonio Vivaldi e le Villanelle alla napolitana con Renata Fusco  per la rivista Amadeus e, per la  Rivista Classic Voice, coll.Antiqua, Musiche per liuto nelle stampe veneziane del’500.Da alcuni anni collabora con Matteo Mela e Lorenzo Micheli  con i quali ha registrato un cd dedicato alle musiche per liuto, chitarra barocca e tiorba di Andrea Falconieri e del suo tempo(La Suave Melodia) e un cd monografico dedicato alle cantate e alle arie di Alessandro scarlatti (Clori,ninfa e amante) con la cantante Renata Fusco. Con il soprano  Angela Alesci ed il liutista Domenico Cerasani ha inciso un CD monografico dedicato a Luca Marenzio. Insegna  liuto e musica d’assieme per strumenti antichi presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Franco Vittadini di Pavia , la Scuola di Musica Antica di Venezia, la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro , il conservatorio A.Vivaldi di Alessandria ed i corsi estivi “Chitarra e altro” di Brisighella  e “Barocco a Baronissi”. Dal 1990 è succeduto  Ruggero Chiesa nell’insegnamento presso i corsi internazionali di perfezionamento di Gargnano.
 

Il Concerto è in collaborazione con l'Associazione per l'Istituto Musicale "A.Benedetti Michelangeli" di Conegliano

 

SABATO 25 MAGGIO 2019, al termine dell'incontro con lo scrittore Marco Malvaldi
Palazzo Ragazzoni - Sacile (PN)
 
 
 
 PRESENTAZIONE E DEGUSTAZIONE DI
"Acqua di rose" e "FVG Music 2019" 
 
 
 
I nuovi aperitivi ideati appositamente per il XXIII FVG International Music Meeting dal barman sacilese Daniele Miotti
 
 
  
ACQUA DI ROSE
Rivisitazione della "Ricetta", contenuta nel Codice Atlantico conservato a Milano nella Biblioteca Ambrosiana e firmata da Leonardo Da Vinci, di una inedita bevanda a base di estratto di rosa.
 
Leonardo da Vinci nacque nel 1452, figlio della popolana di Vinci Caterina e del notaio fiorentino Ser Pietro; entrambi si sposarono poco dopo e Leonardo ebbe come padre adottivo Accatabriga di Piero del Vacca, di professione pasticcere, che gli trasmette la passione per la cucina.
Nella bottega dal Verrocchio Leonardo inizia a fare il garzone, ma, tra il 1472 e il 1478 con l'amico Sandro Botticelli, anche lo chef alla Taverna delle Tre Lumache sul Ponte Vecchio a Firenze. In quell'anno il locale va a fuoco e Leonardo, sempre con l'amico, fonda la Taverna delle Tre Rane. Un'epserienza che si chiuderà dopo poco a causa di un clamoroso insuccesso: i fiorentini non apprezzavano le stravaganze di Leonardo in cucina, i suoi menù scritti da destra a sinistra e i disegni incomprensibili che li accompagnavano.
Verso il 1482 Leonardo si trasferisce a Milano, presso la corte di Ludovico il Moro con l’incarico Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza. In questi anni comincia a scrivere quello che viene chiamato Codex Romanoff, una sorta di quaderno degli appunti di cucina, anche se ancora di dubbia autenticità!
 
Non di dubbia attribuzione, invece, la seguente frase:
“Zucchero, acquarosa, limone e acqua frescha colati in tela biancha: e questa è bevanda di Turchi la state” (Codice Atlantico, fol.482r.), probabilmente scritta attorno al 1517, quando l’autore si trovava in Francia.
Frase che a dato ispirazione al barman Daniele Miotti per l'ideazione di "Acqua di rose", il long drink del XXIII FVG International Music Meeting, dedicato a Leonardo Da Vinci.
 
FVG MUSIC 2019
Un fresco drink, semplice e gustose, a base di Campari, prosecco e succo d'arancia, che può essere bevuto sia come aperitivo che come long drink, che ricorda il caratteristico colore dell'FVG International Music Meeting: l'arancione.
 
Entrambi saranno disponibili presso il bar "Farmacia dei 33" di Piazza del Popolo a Sacile.

 

 

 
DANIELE MIOTTI, giovane barman sacilese ideatore di diversi nuovi cocktail e che, nel corso degli anni si è distinto in numerose gare e concorsi con prestigiosi risultati fra quali il Premio Redentore ed il concorso nazionale dell'Aibes (Associazione italiana barman e sostenitori), nel quale, con il long drink "Red trouble", ha ottenuto il punteggio assoluto più alto per quanto riguarda il gusto del drink.
 
SABATO 25 MAGGIO 2019, ore 17.00
Palazzo Ragazzoni - Sacile (PN)
 
INGRESSO LIBERO
 
 

 

"LA MISURA DELL'UOMO" 
 
 
 
Presentazione del romanzo con l'autore MARCO MALVALDI
e la mediazione dello scrittore Andrea Maggi
 
Intervento musicale: Duo Tientalora
Alessandra Vianello, vihuela - Gianni Cuzzolin, chitarra rinascimentale
 
  
   

 

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UN TACCUINO SEGRETO. UNA MORTE INSPIEGABILE. UN GENIO CHE A DISTANZA DI CINQUE SECOLI GIOCA CON LA NOSTRA INTELLIGENZA E CI COLMA DI STUPORE.

Ottobre 1493. Firenze è ancora in lutto per la morte di Lorenzo il Magnifico. Le caravelle di Colombo hanno dischiuso gli orizzonti del Nuovo Mondo. Il sistema finanziario contemporaneo si sta consolidando grazie alla diffusione delle lettere di credito. E Milano è nel pieno del suo rinascimento sotto la guida di Ludovico il Moro.
A chi si avventura nei cortili del Castello o lungo i Navigli capita di incontrare un uomo sulla quarantina, dalle lunghe vesti rosa, l’aria mite di chi è immerso nei propri pensieri. Vive nei locali attigui alla sua bottega con la madre e un giovinetto amatissimo ma dispettoso, non mangia carne, scrive al contrario e fatica a essere pagato da coloro cui offre i suoi servigi. È Leonardo da Vinci: la sua fama già supera le Alpi giungendo fino alla Francia di re Carlo VIII, che ha inviato a Milano due ambasciatori per chiedere aiuto nella guerra contro gli Aragonesi ma affidando loro anche una missione segreta che riguarda proprio lui. Tutti, infatti, sanno che Leonardo ha un taccuino su cui scrive i suoi progetti più arditi – forse addirittura quello di un invincibile automa guerriero – e che conserva sotto la tunica, vicino al cuore.
Ma anche il Moro, spazientito per il ritardo con cui procede il grandioso progetto di statua equestre che gli ha commissionato, ha bisogno di Leonardo: un uomo è stato trovato senza vita in una corte del Castello, sul corpo non appaiono segni di violenza, eppure la sua morte desta gravi sospetti… Bisogna allontanare le ombre della peste e della superstizione, in fretta: e Leonardo non è nelle condizioni di negare aiuto al suo Signore.
A cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, Marco Malvaldi gioca con la lingua, la scienza, la storia, il crimine e gli ridà vita tra le pagine immaginando la sua multiforme intelligenza alle prese con le fragilità e la grandezza dei destini umani. Un romanzo straordinario, ricco di felicità inventiva, di saperi e perfino di ironia, un’indagine sull’uomo che più di ogni altro ha investigato ogni campo della creatività, un viaggio alla scoperta di qual è – oggi come allora – la misura di ognuno di noi.

 

«Questa capacità rende l’uomo simile a Dio:
quella di inventare cose che non esistevano prima,
e dare loro significato. Ogni uomo può dar forma,
nella sua testa, a oggetti che non esistono,
e convincere gli altri che tali oggetti esistono,
o esisteranno.»

 

 

Marco Malvaldi è nato a Pisa dove vive tutt'ora. Dopo la laurea in chimica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, e contemporanei studi di conservatorio, ha provato a fare il cantante lirico, ma ha abbandonato dopo poco per tornare alla professione di chimico. Esordisce nella narrativa nel 2007 con la pubblicazione di La briscola in cinque; accolto con favore da critica e lettori, il romanzo è il primo di una serie di gialli (nota come ciclo del BarLume) di cui fanno parte Il gioco delle tre carte (2008), Il re dei giochi (2010), La carta più alta (2012) e Il telefono senza fili (2014). Nel 2011 sono usciti Scacco alla Torre (un’atipica guida alla scoperta di Pisa) e il giallo storico Odore di chiuso, mentre sono del 2012 Come i fumi confusi e Milioni di milioni e del 2013 Argento vivo. Nel 2014 ha pubblicato la guida enogastronomica letteraria La famiglia Tortilla e, in collaborazione con D. Leporini, il saggio Capra e calcoli. L'eterna lotta tra gli algoritmi e il caos e ha scritto uno dei racconti contenuti nel volume Vacanze in giallo, mentre sono del 2015 il testo Leonardo e la marea, realizzato in collaborazione con S. Bruzzone, il thriller La tombola dei troiai, il saggio Le regole del gioco. Storie di sport e altre scienze inesatte, il romanzo Buchi nella sabbia e uno dei racconti contenuti nel volume Turisti in giallo. Dal 2015 collabora con il Domenicale de Il Sole 24 ore. Tra i suoi lavori più recenti vanno segnalati, tutti pubblicati nel 2016, il romanzo La battaglia navale, il saggio L'infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges, la raccolta di racconti Sei casi al BarLume e uno dei racconti dell'antologia Il calcio in giallo; nel 2017, Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà, Negli occhi di chi guarda, L'architetto dell'invisibile ovvero come pensa un chimico e uno dei racconti dell'antologia Un anno in giallo; nel 2018, i romanzi A bocce ferme e La misura dell'uomo e il saggio sull'umorismo Per ridere aggiungere acqua. Nel luglio 2013 vince il Premio letterario La Tore Isola d'Elba.
 
Duo Tientalora
Alessandra Vianello e Gianni Cuzzolin, entrambi diplomati in chitarra ed insegnanti di strumento, sono una coppia sia nella musica (suonano in duo dal 2007) che nella vita. Dal 2014 studiano la prassi esecutiva e il repertorio rinascimentale- barocco sotto la guida del M° Massimo Lonardi nell’ambito del Laboratorio di Musica Antica della Fondazione Musicale Santa Cecilia. In questi anni numerose sono state le collaborazioni e gli eventi a cui hanno partecipato (Festival Internazionale di Musica di Portogruaro, Festival dell’Acqua a Battaglia Terme, Rassegna “I luoghi dello Spirito” a Treviso, stagione musicale della Fondazione Benetton a Treviso , Matinèe Musicali a Conegliano, Premio Letterario “Latisana per il Nord-est”, etc.) in formazione di duo, trio e quartetto con un repertorio che include composizioni strumentali e vocali dal primo ‘500 al primo ‘600.
 
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Le modalità con le quali verranno trattati i dati personali sono tali da garantire che gli stessi siano:
  • trattati in modo lecito e secondo correttezza;
  • raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, come indicato al punto 1, ed utilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;
  • esatti e, se necessario, aggiornati;
  • pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati;
  • conservati in una forma che consenta l’identificazione dell’interessato per un periodo di tempo non superiore a quello necessario in relazione agli scopi per i quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati.
 
2. Treatment methods
Personal data treatment methods will guarantee that they will be:
  • processed fairly and lawfully;
  • collected and recorded for specific, explicit and legitimate purposes (as indicated at Point 1) and used in other operations compliant to these purposes;
  • accurate and, where necessary, updated;
  • relevant, clear and not excessive in relation to the purposes for which they are gathered or processed;
  • preserved in such a way as to allow the identification of the person concerned, for the necessary time with regards to the reason for which they are gathered or subsequently processed.
 
 
3. Conferimento dei dati
Il conferimento dei dati per le finalità di cui al punto 1 è obbligatorio per l’attività offerta e l’eventuale rifiuto dell’autorizzazione può comportare disagi di cui l’Associazione non è responsabile.
 
3. Data provision
Data provision, for the purposes referred to at Point 1, is required for the activities, every authorization refusal could lead to delays of which the Association is not responsible.   
 
 
 
4. Comunicazione e diffusione dei dati
I dati forniti potranno essere comunicati ad istituti di previdenza sociale e alle autorità statali, salvo quanto indicato al precedente punto 1.
 
4. Data communication and distribution
The data may be disclosed to Social Security Institutes (i.e. I.N.P.S.) and State authorities, except for the provisions at Point 1.
 
 
 
5. Titolare del Trattamento
Il titolare del trattamento dei dati personali è l’Associazione Ensemble Serenissima con sede legale a Sacile (PN) Italy – viale Zancanaro, 10.
 
5. Controller
The controller of personal data treatment is Associazione Ensemble Serenissima, based in its headquarters in Sacile (PN) Italy – viale Zancanaro, 10.
 
 
 
6. Diritti dell’interessato
In ogni momento, Lei potrà esercitare, ai sensi degli articoli dal 15 al 22 del Regolamento UE n. 2016/679, il diritto di:
a) chiedere la conferma dell’esistenza o meno di propri dati personali;
b) ottenere le indicazioni circa le finalità del trattamento, le categorie dei dati personali, i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati e, quando possibile, il periodo di conservazione;
c) ottenere la rettifica e la cancellazione dei dati;
d) ottenere la limitazione del trattamento;
e) ottenere la portabilità dei dati;
f) opporsi al trattamento – integrale oppure per le sole finalità di marketing diretto – in qualsiasi momento;
g) opporsi ad un processo decisionale automatizzato relativo alle persone fisiche, compresa la profilazione;
h) chiedere al titolare del trattamento l’accesso ai propri dati personali o la limitazione del trattamento degli stessi;
i) revocare il consenso in qualsiasi momento senza pregiudicare la liceità del trattamento basata sul consenso prestato prima della revoca;
j) proporre reclamo a un’autorità di controllo.
Può esercitare i Suoi diritti con richiesta scritta inviata all’Associazione Ensemble Serenissima, all’indirizzo postale della sede legale o all’indirizzo mail info@ensembleserenissima.
Il Titolare, ex art. 33 GDPR, notificherà all’autorità di controllo e a Lei eventuali episodi di data breach, entro i termini di legge.
 
6. Data Subjects’ rights
In accordance with Articles 15 to 22 of the EU 2016/679 Regulation, you will be able to exercise at anytime the following rights:
a) to ask for confirmation of whether or not your personal data exists in our records;
b) to be informed of the purposes of the processing, of the personal data categories, of all recipients or recipient categories of the personal data and, whenever possible, of the period of preservation;
c) to obtain the correction and the removal of data;
d) to obtain processing restrictions;
e) to obtain data portability;
f) at anytime, to object entirely – or just for direct marketing purposes – to the processing;
g) to object to automated decision makings concerning individuals, including profiling;
h) to request the controller the access to your personal data or the restriction or the removal of the treatment of it;
i) at anytime, to revoke your consent without undermining the lawfulness of the processing based on previous given consent;
j) to file a claim the supervisory authority.
You can exercise your rights by writing a letter to the Ensemble Serenissima Association’s headquarters address or by sending an e-mail to Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
In accordance to Article 33 of the GDPR, the Controller will notify to the competent supervisory authority and to you any occurrence of data breach, within legal deadlines.
 
 
 
7. Raccolta dei dati
L’Associazione Ensemble Serenissima raccoglie personalmente i dati personali necessari allo svolgimento dell’attività e designa ogni suo dipendente al trattamento dei dati personali nell’ambito delle attività che è chiamato a svolgere per questa Associazione. 
 
7. Data collection
The Ensemble Serenissima Association collects any personal data needed for the purposes of its activities and it also entrusts its employees the processing of personal data for the activity that they carry out on behalf of Association. 
 
 
In the event that the English version of this Statement differs from the Italian one, the written legal meaning of the Italian one shall prevail.
 
 
 

20° UNA VOCE DAL LIVENZA VMC 2018 

CLASSIFICA FINALE

 

 
CONCORRENTE
 
 
 
 
CATEGORIA UNDER 14  
Carrer Francesco 1° classificato
Sandrin Laura 2° classificato
Michielini Chiara 3° classificato
   
CATEGORIA COVER/INEDITI  
Bianchino Claudia 1° classificato
Dalan Sara 2° classificato
Zambon Greta 3° classificato 
   
MIGLIORE INEDITO  
Cucchelli Marco migliore inedito

 

Serata intensa quella della finale della XX edizione di "Una Voce dal Livenza VMC 2018" che si è svolta venerdì sera. Un pubblico numerosissimo ha letteralmente invaso Piazza del Popolo di Sacile e, attento e interessato, ha seguito i finalisti che si sono dati battaglia in una competizione che ha saputo rivelare voci interessanti ed un livello qualitativo molto alto. Un grande ringraziamento a quanti hanno contribuito al successo della manifestazione, dalla PRO Sacile e la sua Presidente Lorena Bin, che ha ospitato l'evento nella programmazione della "745a Sagra dei Osei" sostenendolo calorosamente, all'Amministrazione Comunale, dalla preziosa produzione esecutiva del Veneto Music Contest, al presentatore della serata GhiroGuido agli ospiti delle serate Cherry, Elya, Ginokiello.

 

LA GIURIA

Semifinale: David Marchetti (Presidente), Cherry, Andrea Tomasella, Roberto Cozzarin, Gianni Della Libera

Finale: David Marchetti (Presidente), Cherry, Elya, Andrea Tomasella, Maurizio Perrotta

 

 
Claudia Bianchino - 1° classificato assoluto Francesco Carrer - 1° classificato Categoria Under 14
   
Mark - Migliore inedito  

 

VEDI LE FOTO DELLA SEMIFINALE - Giovedì 16 agosto 2018
VEDI LE FOTO DELLA FINALE - Venerdì 17 agosto 2018
LA NOSTRA MISSION È LA VOSTRA MUSICA
 
 
L’Ensemble Serenissima APS, associazione culturale nasce nel 1983, con lo scopo di diffondere la cultura musicale e creare un nuovo circuito musicale fondato sull’eccellenza e la valorizzazione di giovani musicisti, rendendoli protagonisti all’interno dello scenario italiano ed europeo, dando inoltre il proprio contributo alla divulgazione del patrimonio musicale ed al messaggio che esso rappresenta anche dal punto di vista sociale.
L’Associazione vuole offrire la possibilità di un’adeguata formazione musicale e professionale alla luce del cambiamento.Tutto ciò è reso possibile dall’amore incondizionato per quella musica nella quale i soci fondatori credono fortemente, con l’obiettivo concreto di poter espandere la conoscenza musicale, proponendo attività di produzione e promozione pensate per tutti gli artisti.
 
In particolare si prefigge di: 
 
- promuovere, organizzare e gestire corsi strumentali e vocali, corsi di didattica, masterclass di perfezionamento musicale, lezioni-concerto, laboratori di musica di insieme, seminari, stages, spettacoli itineranti ed ogni altra iniziativa atta a diffondere la cultura, la conoscenza e la pratica musicale, sia tra gli adulti che tra i giovani;
 
- promuovere ed organizzare Corsi di Aggiornamento per docenti di scuole di ogni ordine e grado;
 
- promuovere la formazione di gruppi strumentali e di complessi coordinandone le attività;

- favorire e organizzare manifestazioni musicali, culturali, ricreative, cinematografiche, rassegne, festival, conferenze, concorsi, premi, saggi, concerti, opere teatrali, stagioni musicali, musical ed ogni altra forma di spettacolo legata alla musica;
 
- attivare iniziative musicali e culturali, anche in collaborazioni con altri Enti, Associazioni e/o Scuole, nella sfera dell'aggregazione sociale e del tempo libero, per la promozione della persona e della qualità della vita;

- svolgere attività editoriale letteraria e musicale, curando la creazione di siti internet, la pubblicazione e diffusione gratuita di periodici, riviste, giornali, testi musicali, opere a carattere etno-musicale, materiale fonografico, informatico ed audiovisivo, per la diffusione e divulgazione delle attività dell'Associazione.

 

IL VIDEO DELLA NOSTRA ATTIVITÀ

 

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Un GRAZIE di cuore a tutti voi che in questo anno

ci avete sostenuto, accompagnato e seguito. Buone Feste!

  

 

GIURIA - Edizione 2024
JUDGING PANEL - Edition 2024

 

E' scaduto ieri, 30 Aprile, il termine per la presentazione delle partiture per il Concorso Internazionale di Composizione. La giuria internazionale, che valuterà i lavori, è composta da:
The deadline for submitting scores for the International Composition Competition expired yesterday, 30 April. The international jury, which will assess the works, consists of:
 
M° Daniele Zanettovich – Italy (President)
M° Gilberto Bosco – Italy
M° Ferrer Ferran – Spain
M° Donald Sosin – USA
M° Dimitri Cervo – Brazil
 

 

Daniele Zanettovich, è nato a Trieste nel 1950. Allievo di Dario De Rosa e di Giulio Viozzi si è diplomato in pianoforte (1968), in musica corale (1969) ed in composizione (1970). Come compositore si è affermato nei più prestigiosi concorsi vincendo il primo premio assoluto al Prince Pierre de Monaco (per due volte: nel 1972 e nel 1978), al XX Concorso Internazionale Città di Trieste (nel 1973), al XVI Concorso Nazionale G. F. Malipiero ed al Concours International Opéra et Ballet di Ginevra (nel 1981), oltre a vari premi e riconoscimenti in altri Concorsi Nazionali ed Internazionali. La sua produzione - che spazia dal teatro alla musica sinfonica, dal repertorio corale alla musica da camera - è pubblicata da Casa Musicale Sonzogno di Milano, Leduc di Parigi, Casa Ricordi, Curci, Zanibon, Suvini-Zerboni, Pizzicato, ecc.) ed è stata ormai eseguita in tutto il mondo con ampi consensi di pubblico e di critica. Daniele Zanettovich svolge anche attività di direttore d’orchestra: ha diretto l’Orchestra National dell’Opéra di Montecarlo, l’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, l’Orchestra A.I.D.E.M. di Firenze, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra dell’Ente Arena di Verona, l'Orchestra Filarmonica di Udine, oltre a vari complessi e orchestre da camera. Zanettovich è stato docente di composizione al conservatorio Jacopo Tomadini di Udine fino al pensionamento nel 2009.

Daniele Zanettovich was born in 1950, in Trieste, Italy. He is an Italian composer and conductor. Zanettovich started out his career as a pianist, winning the Fourth National Festival of Student Pianists in La Spezia. Since the late 1960s, however, he has focused more on composing. His career as a composer began when he was admitted to the final reading at the GB Viotti International Composition Competition for three straight years (1967, 1968, and 1969). Zanettovich wrote a two-volume textbook called Appunti per il corso di armonia principale which is widely used by composition schools in Italy. As a conductor, he has appeared with the Orchestre National de l'Opéra de Monte-Carlo, the orchestra of the Teatro Verdi in Trieste, the orchestra of AIDEM in Florence, the Orchestra Sinfonica di Sanremo, the orchestra of Ente Lirico dell'Arena di Verona as well as various chamber ensembles. Successful as an academic as well as a professional composer, Zanettovich was a professor of composition at the conservatory Jacopo Tomadini in Udine until retiring in 2009.

 

Gilberto Bosco, è nato a Torino nel 1946. Ha compiuto gli studi musicali a Torino, frequentando in seguito i Ferienkurse di Darmstadt. Suoi lavori sono stati premiati in concorsi nazionali ed internazionali. Sue composizioni sono state eseguite in molte sedi di prestigio: dal Teatro alla Scala al Comunale di Firenze, dalla Rai di Torino e di Roma a Settembre Musica e MiTo, dall’Ircam di Parigi alla Fundaçao Gulbenkian di Lisbona, dall’Académie de France à Rome al Cantiere d’Arte di Montepulciano. Recentemente il Concorso Internazionale di violino Premio Rodolfo Lipizer gli ha commissionato il pezzo d’obbligo per violino e pianoforte per l’edizione 2008. La Rai gli ha commissionato un’opera radiofonica su testo di Antonio Tabucchi, Sogni di sogni; l’Orchestra Nazionale della Rai gli ha richiesto un Concerto in forma di variazioni, per orchestra, eseguito all’Auditorium del Lingotto; il Piccolo Regio di Torino ha messo in scena una sua opera da camera, su testo di Sandra Reberschak, Il gioco delle sorti. Settembre Musica ha realizzato la prima esecuzione del Cantico del gallo silvestre, per due voci, recitante e strumenti, su testo di Leopardi. È stato per molti anni titolare della cattedra di armonia, contrappunto, fuga e composizione presso il Conservatorio di Torino; ha insegnato Teoria musicale al DAMS-Università di Torino.

Gilberto Bosco was born in 1946, in Turin, Italy. He completed his musical studies in Turin, attending the Ferienkurse in Darmstadt. His works have won awards in national and international competitions. His compositions have been performed in many prestigious venues: Teatro alla Scala at the Comunale of Florence, Rai of Turin and Rome, in September Music and MiTo, from Ircam in Paris at Fundaçao Gulbenkian in Lisbon, by the Académie de France à Rome al Cantiere d'Arte di Montepulciano. Recently the Rodolfo Lipizer international violin competition commissioned him the compulsory piece for violin and piano for the 2008 Edition. Radio Rai commissioned an opera based on a text by Antonio Tabucchi, Sogni di sogni; the Orchestra Nazionale della Rai took a concert in the form of variations, for orchestra, performed at the Lingotto’s Auditorium; the Piccolo Regio di Torino has staged one of his chamber opera, based on a text by Sandra Reberschak, Il gioco delle sorti. September Music has produced the first performance of the Cantico del gallo silvestre, for two voices, reciting voice and instruments, text by Leopardi. It was for many years Professor of composition at the Conservatory of Turin; He taught music theory at the DAMS-University of Turin.

 

Ferrer Ferran, è nato nel 1966, a Valencia, Spagna. A soli quindici anni si è diplomato in pianoforte e percussioni. Ha conseguito in seguito i diplomi nei campi della musica da camera e composizione. Ferran si è esibito in tutta la Spagna come solista, insieme a formazioni da camera e come pianista accompagnatore per grandi solisti internazionali. Lavora con un gran numero di orchestre sinfoniche spagnole. Inoltre, è attivo come compositore, pianista, direttore d'orchestra e insegnante presso il Conservatorio Superior de Música de Valencia in Spagna. Diplomato anche in composizione, ha scritto molte opere per ensemble, coro, orchestra da camera e orchestra sinfonica eseguite da rinomati ensembles. Varie sue compisizioni sono state selezionate come brani d’obbligo per importanti concorsi e Festival. Ha vinto diversi premi di composizione e riconoscimenti, come quelli dati da Juventudes Musicales de España (giovani musicisti di Spagna). Ha anche vinto diversi premi a Corciano (Italia). Composizioni di Ferran sono state pubblicate in Spagna, Francia e Paesi Bassi. Dal 2002, i suoi lavori sono pubblicati sotto l'etichetta Ibermúsica.

Ferrer Ferran was born in 1966, in Valencia, Spain. By the time he was fifteen years old he had already graduated as a pianist and percussionist. He also obtained diplomas in the fields of chamber music and accompaniment. Ferran has performed all over Spain as a soloist, together with chamber ensembles and as an accompanist for great international soloists. He works with a number of Spanish symphony orchestras. Furthermore, he is active as a composer, pianist, conductor and teacher at the Conservatorio Superior de Música de Valencia in Spain. Ferran has specialised in composition and accompaniment and has written many compositions including works for ensemble, choir, chamber orchestra and symphonic wind orchestra. The premieres have mostly been performed by renowned ensembles. Various works from Ferran’s pen have been selected as test pieces for important contests and festivals. He has won various composition awards and acknowledgements as well, such as the one given by Juventudes Musicales de España (Young Musicians of Spain). He has also won a number of prizes in Corciano (Italy). Ferran’s compositions have been ppublished in Spain, France and the Netherlands. Since 2002, his works have been published under the label Ibermúsica.

 

Donald Sosin è nato nel 1951, a New Rochelle, nello Stato di New York. Compone ed esegue musica per film muti per festivals di tutti gli Stati Uniti, Europa e Cina. Diplomato in composizione presso l’Università del Michigan e della Columbia, Donald attualmente suona ed esegue le sue composizioni al MoMA, Lincoln Center, Harvard, Yale, e altri college, e in duo con la moglie, cantante e percussionista, al National Gallery, e nei più importanti festival di New York, Seattle, San Francisco e in Italia. Donald ha lavorato a Broadway per molti anni, e scrive per TV, radio e video. Le sue commissioni includono il Coro di Chicago Symphony e la San Francisco Chamber Orchestra. Ha inciso più di 35 DVD di film muti, e fatto migliaia di arrangiamenti. E’ docente presso Maharishi University of Management in Iowa. Lui e sua moglie insegnano in laboratori di composizione e di musica da film nelle scuole e nelle università di tutti gli Stati Uniti.

Donald Sosin was born in 1951, in New Rochelle, New York State. He composes and performs silent film music for festivals all over the US, Europe and China. A composition graduate of U. of Michigan and Columbia, Donald currently plays at MoMA, Lincoln Center, Harvard, Yale, and other colleges, and with his singer/percussionist wife at the National Gallery, and festivals in New York, Seattle, San Francisco and Italy. Donald worked on Broadway for many years, and writes and arranges for TV, radio and video. Commissions include the Chicago Symphony Chorus and the San Francisco Chamber Orchestra. He has scored over 35 silent film DVDs, and done thousands of sheet music arrangements. He is a part-time faculty member at Maharishi University of Management in Iowa. He and his wife teach songwriting and film music workshops at schools and colleges all over the US.

 

Dimitri Cervo è nato in Brasile nel 1968. Compositore, pianista e direttore d'orchestra, ha scritto numerose opere ampiamente eseguite in Brasile e all'estero. La sua discografia comprende due CD singoli,  che hanno vinto tre Açorianos Awards per il miglior album classico e compositore. Cervo ha presentato le sue prime composizioni in pubblico all'età di quattordici anni. Nel 1991 ha preso lezioni di composizione (con Donatoni) e le classi di musica da film (con Ennio Morricone) presso l'Accademia Chigiana di Siena.  Cervo ha eseguito le sue composizioni al pianoforte con molte orchestre e ha condotto diversi ensemble. Le sue opere sono state eseguite da un molte orchestre, tra cui Orquestra Sinfônica Brasileira, Petrobrás Sinfônica, Sinfonica de Sergipe, Camerata Antiqua de Curitiba, Sinfonica de Porto Alegre, Sinfonica de Heliopolis, Orquestra de l'Universidad del Norte, e molti importanti gruppi di percussioni. La sua musica orchestrale e solista è stata diretta da I.Karabtchevsky, T.Volkmann, W. Polistchuk, L. Carvalho, S.Fuks, G.Mannis, J.Pellicano, L.Mills, R.Rocha, A.Peleg. Le sue opere sono state eseguite in tutti gli stati del Brasile, e in diversi paesi, come gli Stati Uniti, Argentina, Paraguay, Costa Rica, Portogallo, Francia, Germania, Bulgaria, Grecia, Svizzera, Norvegia, Israele, Serbia, Vietnam, Singapore e Niger. Oltre alla composizione e all’attività concertistica, Cervo insegna presso UFRGS Reparto musiche (Universidade Federal do Rio Grande do Sul).

Dimitri Cervo was born in 1968, in Brazil. Composer, pianist and conductor, he created works that have been widely performed in Brazil and abroad. His discography includes two individual CDs,  that won three Açorianos Awards for best classical album and composer. Cervo presented his first compositions in public at age fourteen. In 1991 he took composition classes (with Donatoni) and film music classes (with Ennio Morricone) at the Accademia Chigiana of Sienna. Cervo has performed his compositions at the piano with many orchestras and has conducted several ensembles. His works have been performed by a number of orchestras, including Orquestra Sinfônica Brasileira, Petrobrás Sinfônica, Sinfônica de Sergipe, Camerata Antiqua de Curitiba, Sinfônica de Porto Alegre, Sinfônica de Heliópolis, Orquestra de la Universidad del Norte, and important percussion groups. His orchestral and soloist music has been led by conductors like I.Karabtchevsky, T.Volkmann, W.Polistchuk, L.Carvalho, S.Fuks, G.Mannis, J.Pellicano, L.Mills, R.Rocha, A.Peleg. His works were performed in all Brazilian states, and in several countries, like the United States, Argentina, Paraguay, Costa Rica, Portugal, France, Germany, Bulgaria, Greece, Switzerland, Norway, Israel, Serbia, Vietnam, Singapore and Niger. Besides composition and performance Cervo teaches at UFRGS Music Department (Universidade Federal do Rio Grande do Sul).

SERENATE E MELODIE ELEGIACHE
Concerto di presentazione del XXI FVG International Music Meeting
VENERDÍ 3 FEBBRAIO 2017, ore 20.45
Teatro Zancanaro - Sacile (PN)

 

Orchestra d'Archi del Conservatorio "G.Tartini" di Trieste
Docente Preparatore: M° Fabio Pirona

 

Serata di grande successo venerdì 3 febbraio presso il teatro Zancanaro a Sacile per la presentazione del XXI FVG International Music Meeting. Protagonista l’Orchestra d’Archi del Conservatorio “G.Tartini” di Trieste, preparata dal M° Fabio Pirona con un programma dal titolo “Serenate e melodie elegiache” incentrato sul '900 con musiche di Max Bruch ed Edvard Grieg, pagine forse non tra le più diffuse con il quale l’Orchestra d’archi del Tartini di Trieste ha dimostrato di possedere una capacità di dialogo elevatissima. Non c'è più bisogno di gesto, ma solo di pensiero e di sguardo. La magia avviene da sé, attraverso l'armonia, la melodia, le tematiche, la capacità di spaziare nell'organico, aprendo e chiudendo un sistema che produce emozioni e sensazioni raffinate e sublimi.

Nel dettaglio sono stati eseguiti la Serenata in do minore per archi su melodie popolari svedesi di Max Bruch – in prima esecuzione italiana - Due melodie elegiache op.34 e la Fra Holbergs tid (Dai tempi di Holberg) Suite in stile antico op.40/1 di Edvard Grieg. Non si tratta di musica-tappezzeria: nate nell'arco di pochi decenni - un arco peraltro assai critico per le società europee e quindi anche, e soprattutto, per l'arte: fermenti, contrapposizioni, classicismo e "musica dell'avvenire", battaglie estetiche a non finire - queste pagine sembrano rifiutare gli aspetti più aspri della Decadenza nel riflesso di un clima che, nel rispetto (un po' critico) della forma e nel riconoscimento (un po' discusso) della tradizione, illumina di luce crepuscolare il fraseggio sinuoso ma non evanescente, e i ritmi talvolta arrotondati in movenze di danza. Gli archi, dai violini ai contrabbassi, hanno offerto, nel loro insieme, una gamma timbrica affascinante: densità e trasparenze ad un tempo, ricchezza di cromatismi, corposità e sottigliezze, armonie ampie e unisoni come sciabolate sono tra le molte caratteristiche positive di questo fascio d'archi che per di più si illustra di una naturale eleganza. Lodevole l’interpretazione della Suite di Grieg, musica a volte melanconica, ma molto più spesso allegra, fino a un Allegro con brio nel "Rigaudon" finale dove la viola di Sara Zoto si cimenta in un confronto virtuosistico con il violino di Giada Visentin, un confronto dall'effetto molto spettacolare.

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